Così a parlare delle sorti di Agrigento si va lontano. Tusa e Carandini ci riprovano. “Al mostro tremano le gambe, abbattetelo!” Sebastiano Tusa, assessore regionale ai beni culturali e all’identità siciliana e il presidente del Fai, Andrea Carandini, hanno scelto TourismA, il salone internazionale dell’archeologia e dei beni culturali di Firenze, al Palazzo dei Congressi, per lanciare il loro appello per l’abbattimento del Viadotto Morandi di Agrigento.
I due ignorano che ANAS ha già avviato la gara d’appalto per la messa in sicurezza dello stesso viadotto. Parlano dell’abbattimento del Ponte Morandi facendo ancora leva sull’onda emotiva che aveva travolto parte dell’opinione pubblica dopo i fatti di Genova. Eppure da allora, è proprio il caso di dirlo, acqua sotto i ponti ne è passata tanta. La città, gli ordini professionali, le associazioni, si sono espresse in modo negativo verso l’abbattimento del viadotto. In città è stato aperto un dibattito che ha portato il ministro Toninelli ed i vertici ANAS a fare un sopralluogo proprio ai piedi di quello che Tusa si diverte a definire “Un mostro da abbattere”.
Il “mostro”, necessaria opera che rientra nella viabilità della SS 640 invece, caro assessore regionale, sarà recuperato e ristrutturato. Il Giardino della Kolimbetra caro Carandini continuerà ad attirare gente e rimpinguare le casse del FAI. Come sempre la gente rimarrà attratta dagli agrumi e dalla meravigliosa vegetazione del giardino degli dei. Un luogo recuperato grazie al caparbio impegno dei volontari, con a capo Lo Pilato. Un luogo che sarà facilmente raggiungibile dai turisti anche grazie al recupero del Viadotto Akragas, la riapertura della Galleria Spinasanta, la ricostruzione del Ponte Petrusa ed il completamento della SS 640. Si caro Tusa, perchè in Sicilia per fare turismo servono le infrastrutture. Le stesse che lei chiede di abbattere. Fortuna che il governo nazionale giallo-verde, ha messo da parte proclami e demagogia ed è passato ai fatti. Menomale che il ponte non verrà abbattuto, anche perchè come è noto, nel luogo da voi tanto criticato, non è possibile realizzare viabilità alternativa. Carandini e Tusa a Firenze hanno parlato malissimo di Agrigento.
“La vera ricchezza di quel luogo è il paesaggio e per preservarlo siamo assolutamente favorevoli all’abbattimento del Viadotto Morandi”. “Già Agrigento ha quella cortina di edifici mostruosi contro i quali non è possibile far niente. Ma un singolo ponte per di più inutilizzabile si può abbattere. L’idea che il moderno deve ‘schiantare’ l’antico non va bene”. Ha detto proprio Carandini a Firenze. Ovviamente siamo disposti a cambiare idea, purchè la prossima volta che Tusa e Carandini si recheranno ad Agrigento per questioni di rappresentanza, li vediamo arrivare sul dosso di un mulo e non su belle auto fiammanti.
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