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Home » Editoriali » Il Ponte sullo Stretto, l’alta velocità che serve all’Europa

Il Ponte sullo Stretto, l’alta velocità che serve all’Europa

12 Dicembre 2025
in Editoriali, Viaggi
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Bellissime immagini arrivano dai cantieri del primo lotto della nuova ferrovia ad alta velocità Salerno–Reggio Calabria, un’opera già finanziata per 18 miliardi di euro. Il piano di investimenti riguarda le tratte Salerno–Paola, Paola–Cosenza e Gioia Tauro–innesto del Ponte sullo Stretto, nodi strategici di un progetto infrastrutturale di portata nazionale ed europea.

In questo primo lotto è la Società Stretto di Messina a realizzare l’opera. I lavori procedono senza intoppi e interessano interventi di altissima complessità tecnica, resi possibili anche dall’impiego delle talpe meccaniche più grandi d’Europa, simbolo di una tecnologia avanzata messa al servizio del territorio.

La nuova linea rappresenta un’infrastruttura chiave per il futuro del Sud. Grazie al Ponte sullo Stretto, l’alta velocità potrà essere utilizzata anche dai siciliani; senza il ponte, invece, i benefici resterebbero confinati alla sola Calabria. È un passaggio decisivo: l’opera consentirà di ridurre di oltre 60 minuti l’attuale tempo di percorrenza ferroviaria tra Roma e Reggio Calabria, portandolo da circa cinque a quattro ore, in linea con tratte come la Roma–Torino.

Un punto va chiarito senza ambiguità: senza il Ponte sullo Stretto non può esistere l’alta velocità in Sicilia. Il ponte non è un’infrastruttura pensata esclusivamente per i siciliani, ma un’opera che serve all’Italia e all’Europa, inserita nelle strategie europee di completamento dell’asse viario che si proietta verso il Mediterraneo.

Per questo il Ponte sullo Stretto non può diventare una bandiera ideologica o una questione di partito preso. Va valutato con criteri di necessità, visione e sviluppo. A chi continua a ripetere “prima le strade, poi il ponte”, la risposta è semplice: da qualche parte bisogna pur cominciare. Senza il ponte, con ogni probabilità, non si farà né l’uno né l’altro.

Infine, c’è anche un tema di parità territoriale: colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud significa dare al Mezzogiorno le stesse opportunità di mobilità, sviluppo e competitività. Anche per questo, il Ponte sullo Stretto va fatto.

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