Ha chiesto di patteggiare la pena S.F., 56enne di Raffadali, datore di lavoro di Antonino Burgio, l’operaio 69enne di Raffadali, morto il 24 luglio 2023 in un incidente sul lavoro. La vittima precipitò dall’altezza di cinque metri mentre lavorava alla realizzazione di una tomba di famiglia presso il cimitero comunale di Aragona. Il gup del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, tuttavia, non ha ancora accolto la richiesta di applicazione di 2 anni, presentata dopo l’accordo tra il pubblico ministero e il legale dell’imputato. L’entità della pena sarà ridiscussa il 4 dicembre prossimo. L’imputato è accusato di omicidio colposo.
All’epoca del fatto a nulla servirono i tentativi di rianimare l’uomo deceduto poco dopo l’arrivo degli operatori sanitari dell’elisoccorso. L’incidente è stato causato per la violazione delle norme per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro. Nella stessa inchiesta sono a processo altri due imputati, il progettista e direttore dei lavori e il committente dei lavori che, hanno scelto il rito ordinario. I familiari del 69enne sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e si sono costituiti parte civile.
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