Un’anomalia normativa e statistica priva la città di un incentivo pensato per favorire la transizione ecologica. E ora si rischia di restare a guardare mentre altrove i fondi si esauriscono.
La rivoluzione elettrica del parco auto italiano lascia indietro Agrigento. Non per mancanza di cittadini interessati o per carenza di domanda, ma per una questione tecnica e statistica: la città non rientra tra le cosiddette “aree urbane funzionali” (FUA) individuate dall’Istat e riconosciute dal decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) come requisito indispensabile per accedere ai nuovi incentivi statali per l’acquisto di auto elettriche.
In sostanza, chi vive fuori dalle FUA non potrà ottenere il bonus, anche se rispetta tutti gli altri criteri economici e ambientali: reddito ISEE inferiore a 40 mila euro, rottamazione del vecchio veicolo e acquisto di un’auto full electric di categoria M1 dal prezzo massimo di 35 mila euro (escluse IVA e optional).
Le “aree funzionali”: una geografia vecchia di quattordici anni
Il nodo è legato alle mappe del pendolarismo elaborate dall’Istat nel censimento 2011, che disegnano i confini delle cosiddette Functional Urban Areas: aree che comprendono una city con almeno 50 mila abitanti e una commuting zone, ossia i comuni limitrofi da cui proviene almeno il 15% della forza lavoro pendolare.
Sono 83 le FUA riconosciute in Italia, che coprono 1.892 comuni e oltre il 55% della popolazione nazionale. In Sicilia, tra le aree incluse figurano Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Gela. Agrigento, invece, no.
Un’assenza che pesa, e che nasce da un dato obsoleto: nel 2011 i flussi di pendolarismo verso Agrigento erano inferiori alla soglia minima richiesta. Da allora, la città ha superato i 50 mila residenti, ma non è mai stata aggiornata la fotografia dei flussi lavorativi, né è stata riconosciuta formalmente una zona funzionale attorno al capoluogo.
L’attesa (e il rischio) del nuovo censimento 2021
Fonti ministeriali lasciano intendere che entro metà novembre verrà pubblicato un aggiornamento delle FUA basato sul censimento 2021. In teoria, Agrigento potrebbe rientrare nella nuova mappa: per popolazione avrebbe i numeri, ma il parametro decisivo resta il pendolarismo.
Ed è qui che si apre l’incognita. Negli ultimi dieci anni, la provincia ha conosciuto un forte calo di mobilità interna a causa dell’emigrazione giovanile e della riduzione dei servizi pubblici. La cosiddetta fuga dei cervelli ha probabilmente ridotto i flussi casa-lavoro e casa-studio che, in altri contesti, determinano l’appartenenza a un’area funzionale.
In altre parole: anche se Agrigento ha una popolazione sufficiente, potrebbe non raggiungere il livello minimo di pendolarismo necessario a essere classificata come FUA.
Perfetto, ecco la versione corretta e aggiornata del paragrafo con il tono giornalistico ed economico coerente con l’articolo in stile Sole 24 Ore:
Il paradosso del calendario: Agrigento penalizzata dalla finestra temporale
Il decreto attuativo del MASE dell’8 agosto 2025 stabilisce che potranno accedere al nuovo bonus auto elettricheesclusivamente coloro che risultano residenti da almeno sei mesi in una delle aree urbane funzionali (FUA)riconosciute dall’Istat.
Per i primi trenta giorni circa dall’apertura della piattaforma, la classificazione di riferimento resterà quella basata sul censimento del 2011, che esclude Agrigento e altre città di medie dimensioni del Sud.
Solo da metà novembre entrerà in vigore la nuova mappa delle FUA, aggiornata ai dati del censimento 2021. Tuttavia, per Agrigento la revisione potrebbe non portare buone notizie: la città, oggi con circa 3.000 residenti in meno rispetto a dieci anni fa, rischia di non superare le soglie di pendolarismo richieste per essere riconosciuta come area funzionale.
Il risultato è un doppio svantaggio: esclusione immediata dal bonus nella prima fase e incertezza sulla possibilità di rientrare in seguito, quando — come spesso accade — gran parte dei fondi sarà già stata impegnata.
Con una dotazione complessiva di 597 milioni di euro provenienti dal PNRR, gli incentivi resteranno validi fino al 30 giugno 2026, ma l’esperienza insegna che i fondi si esauriscono in poche settimane. Il rischio, dunque, è che anche se Agrigento dovesse essere riconosciuta a posteriori, non ci saranno più risorse da distribuire.
Un’anomalia che penalizza la transizione nel Sud
Il caso di Agrigento non è isolato. Molte città medie del Mezzogiorno restano escluse da misure pensate per le grandi aree metropolitane. Eppure, è proprio nei centri di dimensioni intermedie che l’uso dell’auto privata è più intenso, a causa della scarsità di mezzi pubblici e della struttura territoriale dispersa.
Una legge di economia dei trasporti lo conferma: paradossalmente, le auto si utilizzano di più nei piccoli centri che nelle metropoli. E tagliare fuori proprio questi territori da un incentivo alla mobilità elettrica rischia di accentuare il divario ambientale e infrastrutturale tra Nord e Sud.
Europa: la svolta delle citycar elettriche
Mentre l’Italia si divide sulle mappe delle FUA, l’Unione Europea lavora al lancio delle “Small Affordable Cars”, una nuova generazione di utilitarie elettriche dal prezzo compreso tra 15 e 20 mila euro.
L’iniziativa, annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen e confermata dal vicepresidente esecutivo Stéphane Séjourné, punta a creare un’offerta accessibile “per tutti i cittadini europei”.
Un obiettivo che, per l’Italia, rischia però di restare incompiuto se una parte del Paese non potrà nemmeno accedere ai contributi.
Conclusione: il solito treno perso
Agrigento si trova così, ancora una volta, a un passo dal futuro ma fuori dal binario dei benefici. Mentre in altre città si potrà già rottamare un’auto inquinante per passare all’elettrico con uno sconto fino a 11 mila euro, qui si resta in attesa di un aggiornamento statistico.
Un aggiornamento che non riguarda solo un bonus, ma un principio di equità territoriale. Perché se la transizione ecologica deve essere davvero “giusta”, non può fermarsi ai confini di una tabella Istat del 2011.
🔍 FOCUS TECNICO – Bonus auto elettriche e mappa delle FUA
Il decreto MASE
Il decreto attuativo dell’8 agosto 2025 ha introdotto un nuovo schema di incentivi per l’acquisto di veicoli elettricidestinati a persone fisiche e microimprese.
La misura rientra nel PNRR (Missione 2, componente 2 – “Rivoluzione verde e transizione ecologica”) e dispone di una dotazione complessiva di 597 milioni di euro fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato dei fondi.
Chi può accedere:
- Residenti o microimprese con sede legale nelle aree urbane funzionali (FUA) individuate dall’Istat;
- Reddito ISEE fino a 40.000 euro;
- Acquisto di auto elettrica nuova (categoria M1) con prezzo di listino non superiore a 35.000 euro (IVA esclusa);
- Obbligo di rottamare un veicolo intestato da almeno 6 mesi.
Contributo economico:
| Fascia ISEE | Sconto previsto |
|---|---|
| < 30.000 € | 11.000 € |
| 30.000–40.000 € | 9.000 € |
Validità: il voucher generato dalla piattaforma ha validità 30 giorni, durante i quali il rivenditore registrato può applicare lo sconto diretto sul prezzo d’acquisto.
Le FUA in Italia
Secondo i dati Istat–Ocse, le Functional Urban Areas italiane sono 83 e comprendono 1.892 comuni, per un totale di oltre 32,8 milioni di abitanti (pari al 55,8% della popolazione).
La classificazione si basa sui dati del censimento 2011 relativi ai flussi di pendolarismo: è definita city una zona con almeno 50.000 abitanti e commuting zone l’insieme dei comuni da cui almeno il 15% della popolazione attiva si sposta quotidianamente verso la città.
Le principali FUA per popolazione:
| FUA | Abitanti stimati |
|---|---|
| Milano | 4.954.464 |
| Roma | 4.302.129 |
| Napoli | 3.297.202 |
| Torino | 1.709.510 |
| Palermo | 982.000 circa |
Le FUA in Sicilia
Attualmente risultano riconosciute:
Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Gela, Enna e Trapani.
Restano escluse Agrigento, Sciacca, Licata e Caltanissetta, nonostante parametri demografici compatibili con i requisiti minimi.
Il nodo Agrigento
Agrigento non risulta inclusa nella lista 2011 e attende l’aggiornamento del censimento 2021, previsto per metà novembre 2025.
Il rischio è che il riconoscimento arrivi dopo l’apertura del portale e a fondi già assegnati, generando una discriminazione territoriale di fatto.
Scenario europeo
Nel frattempo, la Commissione Europea ha annunciato il piano “Small Affordable Cars”, volto a immettere sul mercato utilitarie elettriche tra 15.000 e 20.000 euro, per rendere la mobilità elettrica più accessibile.
Un progetto che, senza un’adeguata inclusione territoriale nazionale, rischia di accentuare il divario tra grandi centri e città medie del Sud — proprio come Agrigento.
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