San Leone, due fratelli, lo stesso destino: strade che uccidono e vite spezzate
San Leone – Due destini intrecciati dalla stessa tragedia. Marco Chiaramonti, istruttore di tennis e padel e figura molto conosciuta nella vita sociale della città, ha perso la vita ieri lungo viale Emporium, in un incidente che sembra segnare un tragico filo rosso con il passato della sua famiglia. Dieci anni fa, a Menfi, il fratello Gabriele era morto in circostanze simili, in un sinistro stradale che aveva già lasciato un segno indelebile nel cuore dei loro cari.
Marco viaggiava sul suo scooter quando, probabilmente a causa di una buca non segnalata, ha perso il controllo e si è schiantato contro un arbusto a ridosso del marciapiede. Le urla strazianti della moglie, le lacrime autentiche e quelle di coccodrillo di chi dovrebbe garantire più attenzione alla sicurezza delle strade, e di chi guida senza rendersi conto di trovarsi in un vero e proprio campo minato, hanno segnato la scena.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi del 118, ma ogni tentativo di salvare Marco si è rivelato vano. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, tra sgomento e incredulità di chi era presente.
Due fratelli, due vite spezzate in modo simile, giovani, conosciuti, amati da una comunità che oggi si trova a fare i conti con un dolore enorme. Marco, con il suo sorriso, la sua passione per lo sport e la vita sociale, lascia dietro di sé non solo il ricordo di un uomo competente e generoso, ma anche una ferita aperta che ricorda a tutti la fragilità della vita sulle nostre strade.
La vicenda dei Chiaramonti solleva interrogativi dolorosi: quanto siamo preparati a prevenire tragedie che sembrano ripetersi? Quanto pesa la responsabilità di chi guida e di chi dovrebbe garantire sicurezza? Le strade di San Leone e di molte altre città diventano spesso un campo minato, e le vite di giovani come Marco e Gabriele sono il prezzo di una disattenzione che non possiamo più permetterci.
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