Via Crispi, asfalto sulla pietra lavica: “Ferita estetica nel cuore turistico della città”
AGRIGENTO – Era l’inizio di luglio quando in via Crispi, una delle strade più frequentate della città e porta d’accesso privilegiata verso la Valle dei Templi, sono stati avviati i lavori per il rifacimento della condotta idrica. Un intervento necessario, certo, ma che ha lasciato una cicatrice profonda e visibile: un nastro d’asfalto nero, irregolarmente steso sulla storica pavimentazione in pietra lavica.

Una ferita estetica che stride con il contesto urbano, proprio di fronte alla Questura, in una zona ricca di bed & breakfast, locazioni turistiche e spazi frequentati quotidianamente da centinaia di visitatori. Un colpo inferto a un angolo della città che, paradossalmente, deve il suo decoro al silenzioso impegno dei residenti, da anni attenti alla cura del verde e alla pulizia di quell’area dimenticata dalle istituzioni.
“Il premio per i nostri sforzi è stato un serpentone di asfalto nero che ha deturpato completamente il paesaggio urbano” – denuncia Carmelo Sgarito, portavoce dei cittadini della zona.
A seguito di una segnalazione ufficiale indirizzata al Comune, lo stesso sindaco Miccichè ha pubblicamente assicurato che si trattava di un intervento urgente e temporaneo, garantendo che la pavimentazione originaria sarebbe stata ripristinata una volta completata la posa della nuova condotta.
Ma a settembre inoltrato, di quel ripristino non vi è traccia. La ferita rimane, e con essa la sensazione di un quartiere abbandonato, svilito da un’opera definita “esteticamente mostruosa” dai residenti. Un intervento indecoroso, in un luogo che dovrebbe rappresentare l’orgoglio della città, soprattutto nell’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
“Se nulla dovesse cambiare, siamo pronti a farci sentire – aggiunge Sgarito –. Valutiamo di segnalare la vicenda a ‘Striscia la Notizia’, per consegnare simbolicamente un tapiro d’oro a Palazzo dei Giganti, a memoria dell’ennesima figuraccia in un anno che avrebbe dovuto parlare di bellezza e valorizzazione del territorio”.
Un appello che non chiede solo asfalto rimosso, ma rispetto per il paesaggio urbano, per chi lo abita e per chi lo sceglie come meta di viaggio. Perché la cultura passa anche dalla cura dei dettagli, e da quanto una città sa onorare le sue promesse.
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