Aica fa il punto della situazione della crisi idrica in provincia di Agrigento, dopo che il presidente della Regione Renato Schifani, su programmazione della Cabina di regia regionale e tramite il Dipartimento della Protezione civile diretto dall’ing. Salvo Cocina, ha erogato circa 10 milioni di euro per una serie di interventi nei Comuni gestiti dall’Azienda idrica. Questi progetti, già in fase avanzata o conclusi, produrranno un incremento di oltre 130 litri al secondo entro il 2025. A tali finanziamenti si aggiungono altri sempre della Regione e sempre a beneficio dell’ Agrigentino, realizzati di Siciliacque e da alcuni comuni dell’Agrigentino per oltre 15 milioni di euro. A questi interventi si devono sommare gli ulteriori interventi sostenuti direttamente da Aica con risorse proprie, per un importo complessivo di circa 1,6 milioni di euro e una portata idrica aggiuntiva stimata in oltre 80 litri al secondo. Tra questi: il revamping di pozzi comunali in vari centri; gli interventi di interconnessione locali; le operazioni di ripristino e ottimizzazione delle infrastrutture già presenti. Il totale complessivo stimato degli interventi in corso ammonta quindi a 210 litri al secondo.
“Come presidente del Consiglio di Amministrazione di Aica, unitamente al CDA – afferma Danila Nobile -, ho già assunto l’impegno di sollecitare ogni accelerazione possibile per gli interventi ancora in fase autorizzativa o realizzativa, affinché gli effetti positivi sul servizio idrico si traducano in benefici tangibili per le comunità nel più breve tempo possibile”.
Ecco, località per località, il quadro aggiornato degli interventi finanziati:
A Sciacca, è stato completato il nuovo pozzo Grattavole P3, con un apporto già attivo di 50 litri al secondo, per un importo di 602.400 euro.
A Cammarata, è operativa una nuova sorgente (Chirumbo/Tricca), con ulteriori 2 l/s a disposizione e un investimento di 167.300 euro.
A San Giovanni Gemini, è stato effettuato il revamping dei pozzi comunali, ma restano criticità chimico – fisiche in fase di verifica per 80.000 euro.
A Castronovo di Sicilia, i lavori sul nuovo pozzo Monnafarina, costo 4.350.000 euro sono al 40% e porteranno 40 l/s a completamento.
A Racalmuto, è in fase di ultimazione l’interconnessione tra i pozzi di Zaccanello e Scala, con un previsto recupero di 9 l/s da 120.368 euro.
A Lucca Sicula, è stato aggiudicato l’appalto per il revamping dei pozzi e delle condotte di adduzione, con una portata stimata di 8 l/s per un costo di 834.394 euro.
Ed ancora a Favara, è in progettazione il nuovo pozzo “Traversa 2”, che garantirà 8 l/s per un importo di 212.528 euro.
Ad Agrigento, è in conferenza di servizio il progetto del potabilizzatore in via Santa Maria Gargani 10 l/s, per un importo di 1.069.180 euro, mentre è in fase istruttoria il recupero delle condotte tra il serbatoio Forche e la Casa circondariale Petrusa, 486.445 euro.
A Canicattì, sono stati ultimati i lavori di revamping dei pozzi comunali, per un recupero fino a 10 l/s per un importo di 287.000 euro.
A Ravanusa, è in corso la conferenza di servizio per la realizzazione di un potabilizzatore presso il pozzo Gargani (10 l/s, per un importo di 1.069.180 euro.
A Santa Margherita Belìce, è in fase autorizzativa la nuova sorgente San Nicola, con 6 l/s attesi e un finanziamento per 600.000 euro.
“Grazie a questi interventi – si legge in una nota di Aica -, molti dei quali in fase avanzata, nel 2025, a regime, si raggiungerà un incremento stimato di oltre 210 litri al secondo, pari a oltre il 20% in più rispetto alla disponibilità idrica del 2024. Sommando anche il contributo del dissalatore per 100lt/sec avremo il 30% in più della dotazione idrica dell’agrigentino. Complessivamente, pertanto, rappresentano la risposta concreta alla crisi del 2024, trasformando un’emergenza in una strategia di resilienza infrastrutturale a lungo termine, costruita con serietà, collaborazione istituzionale e visione operativa”.
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