“Ho depositato alla Camera una proposta di legge per l’istituzione del Parco Geominerario della Sicilia, finalizzata alla valorizzazione, tutela e promozione dei siti minerari dismessi presenti in Sicilia, la maggior parte dei quali si concentrano nelle aree interne della regione, in particolare nelle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna”. Lo annuncia la deputata siciliana del PD Giovanna Iacono, prima firmataria della proposta di legge. “L’obiettivo è valorizzare i numerosi siti minerari dismessi dell’isola, molti dei quali versano oggi in stato di abbandono, tutelandone il patrimonio storico, culturale e ambientale, e trasformandoli in motori di sviluppo sostenibile, occupazione e coesione sociale. L’attività mineraria – prosegue Iacono – ha segnato profondamente non solo il paesaggio, ma anche la cultura e la società siciliana tra ‘800 e ‘900, lasciando tracce nella letteratura di grandi autori come Verga, Pirandello, Sciascia e Camilleri. L’esperienza siciliana evidenzia come ogni componente del territorio, compresi i luoghi legati all’attività estrattiva, possa essere riconosciuto come paesaggio culturale e diventare leva occupazionale”.
“Il Parco rappresenta, quindi, un’occasione unica per restituire dignità a questi paesaggi e rilanciarli come poli di turismo culturale, ricerca scientifica, educazione ambientale ed energia pulita. Il progetto di legge prevede, infatti, il recupero e riuso delle strutture minerarie con finalità turistiche, culturali ed educative; interventi di bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati; la promozione di Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali per l’autoproduzione di energia e il contrasto alla povertà energetica; il sostegno a ricerca e formazione in ambito storico, geologico, ambientale ed energetico. L’obiettivo – conclude Iacono – è trasformare i segni del passato in occasione di futuro, di rispondere alle sfide dello sviluppo sostenibile e della rigenerazione culturale e ambientale dei territori, e di avviare un’azione concreta contro lo spopolamento delle aree interne della Sicilia”.
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