Nella giornata di venerdì, 25 luglio una delle più calde dell’estate di quest’anno, sono stati registrati 380 incendi grandi e piccoli, in tutta la Sicilia. “Ho seguito in costante collegamento con il comandante del Corpo forestale regionale, Tea Di Trapani, e con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, a sua volta in contatto con il direttore regionale dei vigili del fuoco, l’evolversi degli incendi che hanno nuovamente colpito numerose zone della Sicilia, in queste ore di caldo estremo – ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani – Sono rimasto molto colpito dalle immagini della devastazione causata dalle fiamme in alcune località, come nel Trapanese, dove tante famiglie sono state costrette, per precauzione, a lasciare le loro case”.
“A loro va la mia vicinanza – continua il governatore -. Allo stesso tempo, ringrazio quanti si sono prodigati prontamente per spegnere i roghi e per limitare i pericoli per la popolazione e i danni per l’ambiente. L’intero sistema antincendio, Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile e volontari, ha operato in maniera lodevole e coraggiosa e ad essi va la gratitudine mia e dei siciliani. I numeri danno la dimensione di quanto avvenuto nelle ultime ore, a causa della mano criminale di piromani senza scrupoli”.
Gli incendi più gravi a Niscemi, in provincia di Caltanissetta; nel Trapanese, dove i roghi hanno interessato le zone di Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo, Riserva naturale orientata dello Zingaro; a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo; nell’Ennese; a Biancavilla, in provincia di Catania; e a Messina. Gli interventi hanno coinvolto centinaia di mezzi a terra e migliaia di uomini. Sono stati impiegati 10 elicotteri del Corpo forestale e tre Canadair.
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