Una cavità in calcarenite scoperta ad Agrigento fa ipotizzare cisterna greca, galleria romana, tomba tardo-antica o silos medievale: analisi e metodi di datazione.
Valutazione preliminare del contesto stratigrafico
Dallo scavo d’emergenza — aperto sotto il manto d’asfalto di una strada urbana — affiora una cavità ipogea ricavata nella tipica calcarenite agrigentina. L’apertura superiore, oggi parzialmente crollata, tradisce una lavorazione antica: il taglio è regolare, senza uso di malta, e la tessitura pare litica più che muraria. La volta interna è ancora visibile in sezione e appare scavata direttamente nel banco roccioso, soluzione frequente in un territorio dove scavare costava meno che trasportare pietre.
Ipotesi 1 – Cisterna o pozzo di età greca classica (V sec. a.C.)
- Indizi principali: roccia calcarenitica scolpita, assenza di laterizi, apertura a sezione quasi quadrata funzionale all’estrazione dell’acqua mediante secchio.
- Contesto storico: Akragas vantava un’estesa rete di cisterne domestiche collegate all’acquedotto attribuito a Feace. In centro urbano, una cavità di questa forma si sposa bene con l’immagazzinamento idrico per abitazioni aristocratiche o per piccoli santuari.
- Età stimata: 2 450-2 500 anni.
Ipotesi 2 – Condotta di un acquedotto ellenistico-romano (III-I sec. a.C./d.C.)
- Indizi principali: la presenza di un cunicolo orizzontale visibile sotto l’apertura ricorda i pozzi-“occhio” di aerazione scavati a intervalli lungo le gallerie idrauliche.
- Contesto storico: i Romani ampliarono gli impianti portando l’acqua fino alle terme del foro. L’eventuale strato di cocciopesto sulle pareti — da verificare con pulitura — confermerebbe una destinazione per acqua potabile.
- Età stimata: 1 900-2 200 anni.
Ipotesi 3 – Camera funeraria catacombale tardo-antica (IV-VI sec. d.C.)
- Indizi principali: l’imboccatura potrebbe essere un lucernario di una piccola catacomba domestica. Agrigento possiede catacombe suburbane, ma se il quartiere era allora periferico l’ipotesi resta in campo.
- Contesto storico: con la diffusione del Cristianesimo, piccole comunità usavano riadattare vecchie cisterne a uso funerario, intonacandole internamente.
- Età stimata: 1 400-1 600 anni.
Ipotesi 4 – Silos granario o ambiente di servizio medievale (XIII-XV sec.)
- Indizi principali: la forma a campana (se confermata) e l’assenza di rivestimenti impermeabili potrebbero indicare un silos sotterraneo per cereali, pratica normanna-aragonese attestata in Sicilia interna.
- Contesto storico: durante il medioevo Agrigento si contrasse dentro nuove mura e riutilizzò cavità pre-esistenti per esigenze economiche.
- Età stimata: 600-800 anni.
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