“In questo weekend si è toccato il punto più basso, in termini economici, da quando ho la libreria (10 anni). Agrigento quest’anno è stata colpita da due fuochi, quello dell’amministrazione, che non so per quale motivo non è riuscita a cavalcare l’onda di Capitale Italiana della Cultura, e quella delle ‘opposizioni di piazza’, che solo a scopi politici hanno buttato melma sulla città facendo venire, un giorno si l’altro anche, giornalisti di testate nazionali che su questi fatti ci inzuppano il pane”. E’ un lungo e amaro sfogo quello di Alessandro Accurso Tagano, proprietario della libreria Il Mercante di Libri lungo la via Atenea.
Un negoziante che ha avuto il coraggio di investire nella propria città, il coraggio di crederci ancora, nonostante forse a qualcuno non conviene farla rinascere. “La vera opposizione è quella propositiva – ha aggiunto Accurso Tagano -, quella di oltre Capitale, che fa vedere come si organizzano eventi a costo limitato, o come quella mia che difende la città e continua a organizzare i Festival con un ulteriore aggravio di costi per il sottoscritto, per non dimenticare i ragazzi di Scaro che continuano a partorire progetti per il recupero di interi quartieri della città”.
Alessandro parla con rabbia e rancore, è vero, e questi sentimenti si amplificano pensando ai sacrifici che ha fatto per la sua attività, così come tanti altri imprenditori che continuano a credere a un rilancio commerciale e turistico del centro cittadino.
“E noi della via Atenea che continuiamo a riunirci con l’amministrazione per parlare della Ztl. Come ha detto un commerciante della via Atenea, ‘Una via Atenea così deserta non l’avevo mai vista. Per fare la Ztl c’è bisogno di gente che passeggia, se non ce n’è che vale una Ztl?. Senza la gente che riempie la via la Ztl non ha senso che esista’, per gente si intende anche l’agrigentino che da giugno in poi dimentica il centro cittadino, per poi criticare questo o quello. Le elezioni si avvicinano ma siatene certi che noi staremo molto attenti a chi ha alimentato i due ‘fuochi’ di cui sopra. Perché ahimè – ha concluso il commerciante – sono sicuro che se lo sceriffo di turno non sarà eletto ci attenderanno altri 5 anni di lacrime e sangue”.
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