Grazie alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione di un immobile confiscato alla mafia in via Leonardo Sciascia, una struttura ospiterà ad Agrigento un Centro antiviolenza e una Casa rifugio, due servizi fondamentali per il sostegno e la tutela delle donne e delle minori vittime di violenza domestica.L’immobile è un bene commerciale/industriale di 400 m² al Villaggio Mosè, confiscato nel 2009 alla criminalità organizzata e confiscato definitivamente nel 2017 e trasferito al patrimonio comunale nel 2018, viene trasformato per creare uno spazio sicuro per l’accoglienza e l’ascolto. Questo progetto rappresenta un duplice riscatto: sottrae un bene alla mafia e lo restituisce alla comunità come presidio di tutela, in una regione dove i femminicidi evidenziano l’urgenza di interventi strutturali. I servizi verranno realizzati in sinergia tra PNRR, enti locali e Terzo Settore e forniranno supporto psicologico, legale e assistenziale alle vittime. Uno spazio protetto per donne e minori in fuga da situazioni di pericolo, con alloggio temporaneo.La gestione dell’iter progettuale è affidata al Comune di Agrigento. Un esempio virtuoso di utilizzo dei beni confiscati.La Sicilia ospita 6.437 beni immobili destinati a uso sociale e 8.206 in attesa di riassegnazione.Esempi come la cooperativa Libera Terra (gestione terreni agricoli confiscati) e il Comune di Pozzallo (centro per disabili) dimostrano l’efficacia del riutilizzo sociale
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