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Home » Cronaca » Mafia, relazione sulla criminalità organizzata: Cosa nostra e Stidda a braccetto

Mafia, relazione sulla criminalità organizzata: Cosa nostra e Stidda a braccetto

27 Maggio 2025
in Cronaca, dalla città, evidenza, Mafia
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Pubblicata la relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2024, presentata dal ministro dell’Interno al Parlamento e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso. Nella provincia di Agrigento si conferma la coesistenza di Cosa nostra e della Stidda, due realtà mafiose storicamente radicate nel territorio. Cosa nostra agrigentina, basata su 7 mandamenti (nel cui ambito opererebbero 42 famiglie), ancorata alle tradizionali regole mafiose, continua a rivestire un ruolo di supremazia sul territorio, in connessione con le omologhe articolazioni mafiose catanesi, nissene, palermitane, trapanesi e di oltreoceano. Da segnalare nell’ambito della struttura organizzativa di cosa nostra agrigentina che recenti indagini hanno condotto alla ridenominazione del mandamento di Burgio in mandamento di Lucca Sicula e Ribera. Come già evidenziato nei precedenti contributi, si conferma il coinvolgimento di Cosa nostra agrigentina nel traffico di droga. Anche nel periodo attenzionato si sono registrati eventi di presumibile natura intimidatoria, nonché alcuni reati contro la persona.

ATTI INTIMIDATORI NEL 2024. Il 20 gennaio 2024, a Licata all’interno di uno stabilimento di raccolta dei rifiuti, si è verificato un incendio; il 16 aprile 2024, a Palma di Montechiaro sono state rinvenute avanti all’ingresso dello studio medico del coniuge di un amministratore locale una croce con 8 cartucce; l’11 luglio 2024, all’amministratore pro tempore del comune di Calamonaci è stata recapitata una lettera dal contenuto minatorio. Il 23 luglio 2024, a Ribera un incendio ha interessato parzialmente un’autovettura di un funzionario del consorzio di bonifica agrigentino.

Il 31 luglio 2024, a Favara, presso l’ufficio del cimitero comunale sono state rinvenute 2 cartucce e una bottiglia in plastica contenente benzina. Il 3 settembre 2024, a Cattolica Eraclea, ignoti hanno esploso colpi d’arma da fuoco contro il portone dell’impianto della società di servizio idrico. Il 18 settembre 2024, a Favara, il responsabile dell’area urbanistica di quel comune ha rinvenuto sulla parete del corridoio dell’immobile comunale una scritta verosimilmente intimidatoria. Il 6 ottobre 2024, in Camastra, il sindaco pro tempore ha ricevuto due missive anonime dal contenuto minatorio. L’8 ottobre 2024, a Canicattì, l’autovettura di un direttore di una filiale di una banca è stata incendiata. L’11 ottobre 2024, nel cimitero di Raffadali è stata danneggiata la lapide di sepoltura di un defunto mafioso.

INTERDITTIVE ANTIMAFIA. L’azione di contrasto alle consorterie mafiose sul fronte della prevenzione amministrativa, ha permesso al Prefetto di Agrigento di emettere 25 provvedimenti interdittivi nei confronti di società operanti perlopiù nei settori edile, del trasporto di merci su strada, del commercio al dettaglio e all’ingrosso di materiale da costruzione, dell’agricoltura (allevamento di animali, coltivazioni), in relazione ai quali, approfonditi accertamenti, hanno consentito di rilevare elementi di contiguità nonché sintomatici elementi di condizionamento mafioso con talune consorterie della Provincia.

In particolare riconducibili: alla famiglia di Canicattì (una informazione antimafia era risultata una parentela dei soci con esponenti mafiosi in una società del settore coltivazione di pomacee e frutta a nocciolo rientrante nei finanziamenti europei in particolare nel Psr (Programma di Sviluppo Rurale Inoltre è stata emessa una prevenzione collaborativa nei confronti di una società del settore del commercio all’ingrosso di altri materiali da costruzione assegnataria di un finanziamento europeo di 151.000 euro); alla famiglia Santa Elisabetta, alla famiglia di Sciacca (nei confronti di alcune società tra cui una operante nelle costruzioni di edifici residenziali e non residenziali- completamento rete fognaria – del costo di 7.000.000 euro. Società operante nel settore della preparazione del cantiere edile e sistemazione del terreno – Rifacimento area portuale – del costo 5.000.000 euro); famiglia di Lucca Sicula (informazioni antimafia nei confronti di alcune società operanti nel settore delle costruzioni di edifici residenziali e non residenziali – manutenzione Sp 32 Ribera – Cianciana dell’importo di 4.628.640 euro; in una società operante nella costruzione di impianti sportivi, strutture di impianti industriali e di altre opere- Manutenzione Sp 47- dell’importo di 1.463.000 euro; in una società operante in lavori di completamento e di finitura degli edifici- Manutenzione Sp 47 dell’importo di 1.463.000 euro. Ed infine in una società interessata nell’opera della manutenzione Sp 32 Ribera – Cianciana avente come importo 4.628.640 euro; alla famiglia di Casteltermini, alla famiglia di Agrigento, alla famiglia di Favara, alla famiglia di Licata e della Stidda operante a Palma di Montechiaro (in particolare è stata emessa una informazione antimafia, per parentele e frequentazioni con esponenti mafiosi, nei confronti di una società operante nella fornitura di vapore e aria condizionata con finanziamenti europei della Cassa Regionale per il Credito alle imprese artigiane siciliane).

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Tags: Cosa NostracriminalitàrelazioneStidda
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