Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione un 24enne residente nella Città dei templi per i reati di resistenza a Pubblico ufficiale, lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia e detenzione ai fini di spaccio. L’imputato, difeso dall’avvocato Leonardo Marino, è stato prosciolto dall’accusa di sequestro di persona poiché la persona offesa ha ritirato la querela.
Il pubblico ministero Elettra Consoli, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a sei anni di reclusione. La vicenda risale allo scorso febbraio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il giovane avrebbe minacciato, insultato, maltrattato la compagna, più grande di oltre dieci anni: “Giuro su mia madre che ti ammazzo, o stai con me o morirai.” E ancora.
La donna sarebbe inoltre stata costretta a non lasciare l’abitazione che condividevano, chiusa a chiave. In una occasione, nel tentativo di una disperata fuga, la ragazza venne raggiunta e picchiata in strada. All’intervento dei carabinieri, giunti sul posto dopo la segnalazione dei residenti, il ventiquattrenne si scagliò anche contro di loro ferendo due militari.
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