La festa di San Calogero è salva: i lavori non fermeranno la tradizione. I lavori di restauro al Santuario di San Calogero non farebbero slittare le tradizionali celebrazioni della festa di San Calogero previste per la prima e la seconda domenica di luglio. La storica processione del simulacro non dovrebbe subire notevoli stravolgimenti e cambiamenti di programma, a causa dei lavori che stanno interessando il luogo di culto. Le celebrazioni, che ogni anno richiamano migliaia di fedeli, non dovrebbero quindi, stando alle parole di Padre Pontillo non seguire la consueta tradizione.
Il restauro della Casa natale di Luigi Pirandello, il Santuario di San Calogero e la Chiesa di Santo Spirito segnano un punto di svolta nel recupero del patrimonio culturale di Agrigento. Con un investimento di 30 milioni di euro, il progetto è parte di un piano più ampio, che comprende anche interventi sulla Valle dei Templi, e punta a rilanciare il turismo e la memoria storica del territorio. L’obiettivo? Completare tutti i lavori entro il 31 dicembre 2025.
Un investimento che va oltre il restauro fisico degli edifici e mira a dare nuova vita a luoghi simbolo della cultura, con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Culturali di Agrigento. Tra i luoghi protagonisti, la Casa di Pirandello verrà riqualificata attraverso un parco integrato che si fonderà con il paesaggio circostante, unendo natura, storia e cultura. Gli interventi restituiranno autenticità visiva e ambientale al sito, coinvolgendo cittadini e visitatori in un percorso che racconterà la storia di uno dei più grandi scrittori italiani.
Nel centro storico, la Chiesa di Santo Spirito, uno dei gioielli del barocco siciliano, sarà oggetto di un intervento conservativo che restituirà splendore agli stucchi di Giacomo Serpotta, uno degli artisti più noti del Seicento. La cura del restauro, condotto da maestranze di livello nazionale, non si limiterà a risanare le strutture, ma riporterà alla luce i dettagli, i volti e le scene sacre che rivivono nelle opere.
Poco distante, il Santuario di San Calogero, luogo di culto profondamente radicato nella comunità agrigentina, sarà restaurato con l’inserimento di un impianto di illuminazione artistica che ne esalterà l’architettura e la spiritualità. Il progetto renderà il Santuario completamente accessibile, con una particolare attenzione a chi soffre di disabilità. Un gesto concreto che sottolinea l’inclusività, nel rispetto della fede e della cultura.
Il piano non si ferma ad Agrigento. Anche in provincia, chiese come quella dei Santi Filippo e Giacomo a Canicattì e la chiesa del Santissimo Salvatore a Naro rivivranno dopo anni di abbandono. Questi edifici religiosi saranno trasformati in sedi espositive, pronte ad ospitare mostre, eventi e attività culturali. In un’ottica di coinvolgimento della comunità, uno degli aspetti più innovativi del progetto sarà la possibilità di aprire i cantieri al pubblico, un’occasione unica per osservare da vicino il lavoro dei restauratori. Un’idea che avvicina la cittadinanza alla cultura e alla storia, rivelando in tempo reale i segreti del restauro. Leggi anche: La festa di San Calogero è salva: i lavori non fermeranno la tradizione
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