In principio c’era il canneto. Davvero. Affondava le sue radici nel pantano di Torre Salsa, dove l’acqua incontra la terra e la natura regna selvaggia. È da lì che prende il suo nome un olio extravergine che racconta molto più del semplice gusto: Canneto è la sintesi di una storia agricola lunga generazioni, fatta di mani che odorano di terra, visioni imprenditoriali e un legame indissolubile con il proprio territorio.
Oggi, a portare avanti questa eredità sono i fratelli Michelangelo e Luigi Guadagni, custodi di una vocazione che unisce le radici contadine delle famiglie materna e paterna. Da Burgio, dove il nonno – avvocato ma produttore agricolo – cominciò a coltivare dopo la guerra, a Casteltermini e Castronovo di Sicilia, fino a Canicattì, paese d’origine della famiglia della mamma. Il filo verde della terra non si è mai spezzato. Anzi, si è rafforzato.
A Realmonte, tra la Scala dei Turchi e la miniera di sale, l’azienda agricola conta 22 ettari: dieci dedicati al Nero d’Avola e al Perricone, uno e mezzo coltivati ad olivo – Biancolilla e Nocellara del Belice – e il resto a orto, frutteto, pascoli e macchia mediterranea. Dal terrazzo della foresteria una prospettiva unica in cui la vista del verde si immerge nelle acque del Mediterraneo.
Altri dieci ettari sorgono in territorio di Siculiana, proprio a Torre Salsa. In parte coltivati a ulivo, in parte lasciati alla natura della riserva.
Il risultato è un blend elegante e territoriale: 60% Biancolilla, 40% Nocellara del Belice. Circa duemila litri l’anno, con una produzione in crescita, che oggi si può trovare nei migliori ristoranti ed enoteche della provincia, come Corona, Nuccio e Cozzitorto.
Ma Canneto non è solo un prodotto: è anche ospitalità. La villa di Torre Salsa offre alloggio per chi vuole immergersi nella natura e vivere l’agricoltura di prossimità. Così come è in programma di aprire agli ospiti la foresteria di Realmonte.
Un progetto che coniuga storia, identità e sostenibilità, riportando l’uomo e il territorio a parlarsi con semplicità.
Una bottiglia elegante, un design essenziale, un sapore che parla siciliano. È un racconto che tiene insieme passato e futuro. Perché se è vero che il nonno era avvocato, è altrettanto vero che coltivava fondi agricoli. E se Michelangelo e Luigi oggi sono imprenditori moderni impegnati in tutt’altra attività, è altrettanto vero che, tra un’iniziativa e l’altra, hanno deciso di restare ancorati a quei campi, a quel canneto, a quell’idea semplice e rivoluzionaria che la bellezza si coltiva, come un ulivo.
L’olio extravergine d’oliva Canneto è ideale per esaltare i sapori della cucina mediterranea, grazie al suo equilibrio tra freschezza e intensità. Perfetto a crudo su insalate, verdure grigliate, legumi e pesce, si sposa con eleganza anche a piatti più strutturati come carni bianche e formaggi stagionati. Ogni goccia racchiude il carattere autentico della terra siciliana, con note erbacee e un retrogusto leggermente amaro e piccante, tipico delle cultivar Biancolilla e Nocellara del Belice.
Inoltre, entro l’estate si concluderà l’iter per ottenere la certificazione del biologico, a conferma dell’impegno dei fratelli Guadagni verso una produzione sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della salute del consumatore.
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