Le elezioni provinciali in provincia di Agrigento si avvicinano, e con esse emergono tensioni, scelte strategiche e prese di posizione da parte dei partiti della sinistra, ma è fumata nera fino ad oggi riguardo al candidato alla presidenza del Libero Consorzio comunale. Il Partito Democratico siciliano, guidato dal segretario regionale Anthony Barbagallo, nel corso della direzione regionale svoltasi ieri a Palermo ha ribadito con forza la volontà di costruire un’alternativa al centrodestra, escludendo ogni ipotesi di alleanza con le forze politiche attualmente al governo della Regione.
Niente accordi con il centrodestra, né formali né mascherati da liste civiche ambigue.
Chi dovesse intraprendere strade differenti, “si pone automaticamente fuori dalla linea del partito”, ammonisce il segretario del circolo del Pd di Agrigento, Nino Cuffaro. E aggiunge: “A chi ha lavorato alacremente e sfacciatamente in queste settimane in provincia di Agrigento per chiudere un accordo con Forza Italia di Riccardo Gallo e MPA di Roberto Di Mauro, non resta che fare marcia indietro e rispettare la volontà del partito assunta nelle sede statutaria deputata a decidere”. Una considerazione che svela che qualcuno ha evidentemente lavorato sottobanco per accordi “eretici”.
L’obiettivo stabilito nella direzione regionale è chiaro: creare un’alleanza credibile con il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e altri soggetti del campo progressista.
Anthony Barbagallo nel suo intervento in direzione ha precisato: “Da mesi con la segreteria regionale e con i segretari di federazione abbiamo avviato un intenso e proficuo confronto al fine di mettere in campo una proposta politica ed elettorale chiara che marchi l’alternativa rispetto al Governo della Regione e ai suoi disastri.
L’alternativa è anche il nome che il M5S, AVS e le altre forze del campo progressista hanno voluto dare al cartello che accompagnerà il PD in questa campagna elettorale di secondo livello. Con scelte nette, chiare, che valorizzino le tante risorse del PD nei territori e che, con coraggio, sappiano lanciare una sfida senza rifugiarsi nel tatticismo esasperato.
L’alternativa, insomma, è quello che abbiamo l’ambizione di costruire a tutti i livelli di governo e che inizia a montare anche nella società civile”.
C’è il nome della coalizione per le elezioni di secondo livello, ma non c’è quello del candidato a soli sette giorni dal 7 aprile, data entro cui occorre presentate le liste per le elezioni provinciali
Barbagallo ha spiegato comunque qual è stata la strategia del suo partito: “Ho condiviso con la segreteria regionale la necessità di lasciare alla federazioni provinciali la possibilità, anche alla luce di una legge elettorale che non ci piace, di valutare non solo la lista di partito, ma anche di ospitare nella nostra lista amministratori di partiti del campo progressista come il M5S e AVS, o di amministratori civici che siano coerenti con i nostri valori.
Inoltre, ove le condizioni lo richiedano, ritengo coerente anche la scelta di andare con una lista civica rinunciando a quella del partito”.
L’accordo politico è stato sancito all’inizio di marzo tra il coordinatore regionale pentastellato Nuccio Di Paola, il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, Pierpaolo Montalto e Mauro Mangano, rispettivamente segretario regionale di Sinistra italiana e portavoce regionale di Europa Verde.
La palla passa adesso pertanto alla federazione provinciale di Agrigento del Pd che dovrà confrontarsi con il referente provinciale del Movimento Cinque Stelle, il consigliere comunale di Canicattì Fabio Falcone, con il consigliere comunale di Favara Pasquale Cucchiara che sta provando a costruire la federazione provinciale di Agrigento e con il segretario provinciale di Europa Verde Alfonso Sammartino.
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