Ex presidente della provincia, funzionari e componenti del nucleo di valutazione sono stati tutti assolti. Si è conclusa dinnanzi alla Corte dei Conti la vicenda giudiziaria che riguardò l’ex presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, gli assessori delle sue giunte tra il 2012 e il 2017 oltre che dirigenti e funzionari dell’ente e alcuni ex commissari. L’accusa era di aver causato un presunto danno erariale quantificato in misura pari a circa 400.000 euro e correlato al pagamento delle indennità di risultato in favore dei dirigenti dell’ex Provincia di Agrigento relativamente ai “cicli valutativi” 2012 – 2013 – 2014 -2015 – 2016 – 2017. In particolare si contestava che “non vi fosse alcun ciclo della performance e la retribuzione di risultato era in realtà una componente fissa del trattamento economico”.
Accogliendo le tesi della difesa, tra gli altri gli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, adesso i giudici hanno assolto tutti ritenendola prescritta l’accusa di danno erariale. Accusati erano oltre a D’Orsi anche l’ex segretario generale Giuseppe Vella, i commissari Benito Infurnari, Marcello Maisano, Giuseppe Marino e Roberto Barberi e poi gli assessori Angelo Biondi, Vito Terrana, Francesco Schembri, Pietro Giglione, Pietro Marchetta, Adriano Varisano, Salvatore Tannorella e Pasquale Mazza, e i componenti dei nuclei di valutazione.
Inoltre i legali hanno obiettato che, a differenza di quanto sostenuto dalla Procura, il ciclo della performance era tutt’altro che fittizio tanto è vero che gli obbiettivi venivano assegnati all’inizio di ogni anno e risultavano caratterizzati dal grado di specificità richiesto dalla “legge Brunetta”. Dopo che la Corte dei conti siciliana ha ritenuto la propria incompetenza territoriale, trasferendo tutto ai magistrati calabresi nel 2023 adesso è arrivata la sentenza che ha chiuso la vicenda. La Corte dei Conti sezione giurisdizionale per la regione Calabria, inoltre, ha liquidato le spese dovute alle parti prosciolte in misura pari a 6.300 euro.
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