Situata tra i vicoli tortuosi del centro storico di Agrigento, la chiesa di San Girolamo è un piccolo gioiello settecentesco che per oltre quarant’anni è rimasto chiuso al pubblico. La sua riapertura, seppur con una nuova funzione, potrebbe presto diventare realtà grazie all’impegno e alla determinazione di Mario Gallo, del parroco don Sergio Bonvissuto, del consigliere comunale Sergio Burgio e di numerosi cittadini che credevano nel valore della memoria e nella rinascita di uno spazio storico.
Nonostante il suo valore storico e artistico, la chiesa di San Girolamo fu chiusa al pubblico oltre quarant’anni fa. Nel 1917 la Soprintendenza intervenne con alcune opere di messa in sicurezza, alimentando la speranza di una riapertura imminente, ma l’intervento non fu seguito da ulteriori lavori di restauro e la chiesa è rimasta sino ad oggi chiusa.
Per la comunità agrigentina, la chiusura di San Girolamo è stata vissuta come una mutilazione. Per decenni, i residenti del quartiere hanno continuato a sentirne la mancanza, ricordando i tempi in cui la chiesa era un punto di aggregazione e uno degli oratori più attivi del centro storico.
Negli ultimi anni, la volontà di riportare la chiesa di San Girolamo alla sua comunità si è rafforzata grazie all’iniziativa di Mario Gallo, affiancato dal parroco don Sergio Bonvissuto e dal consigliere comunale Sergio Burgio. L’obiettivo non è quello di riaprire la chiesa al culto, ma di trasformarla in un centro di aggregazione per i giovani, recuperando la sua antica funzione sociale e culturale.
“Noi non potremo riaprire al culto la chiesa – spiega Mario Gallo – ma possiamo ridare nuova vita all’oratorio. Ci sta a cuore un mondo giovanile di questo angolo di centro storico che non ha luoghi dove incontrarsi, discutere, crescere. Chiediamo l’aiuto di tutti, non solo di chi vive in queste strade, ma di tutta la città per avere le risorse necessarie per tutte le spese per aprire un nuovo spazio ricreativo e culturale con l’aiuto di volontari”.
L’iniziativa prevede la creazione di un centro polivalente in cui si possono organizzare attività educative e ricreative per i giovani del quartiere. L’oratorio potrebbe ospitare doposcuola, incontri culturali, laboratori creativi e attività ludiche, offrendo un’alternativa concreta ai pericoli della strada.
Anche don Sergio Bonvissuto sottolinea l’importanza del progetto. Il parroco della chiesa della badiola sta coinvolgendo i fedeli: “tanta gente vedendoci all’opera ci sta sostenendo perché ci si rende conto che dobbiamo tenere lontani i giovani dalla noia, dai pericoli delle droghe, del bullismo e da ogni altro male che minaccia la loro crescita serena. Qui potremo fare doposcuola, incontri culturali, sane attività ludiche, insomma molte iniziative educative benefiche per tutti”.
L’appello di Mario Gallo ha già ricevuto una risposta positiva dalla comunità. Molti cittadini hanno iniziato a donare, contribuendo secondo le proprie possibilità. “C’è chi offre cento euro e chi meno, ma l’importante è che la gente comprende lo spirito dell’iniziativa”, racconta Gallo.
Anche le istituzioni hanno manifestato il loro interesse per il progetto. La Curia vescovile ha promesso un finanziamento, mentre il Comune, la Soprintendenza ai Beni Culturali e il Mudia stanno valutando interventi per la copertura dell’edificio e l’illuminazione.
“La dottoressa gabriella Costantino (che curera i musei cittadini e altre realtà del centro storico) è entusiasta. L’ho incontrata e abbiamo discusso riguardo alle opportunità che offrirebbe la riapertura della Chiesa di San Girolamo,. pertanto ci sosterrà nella realizzazione di un presepe artistico permanente che anche i turisti potranno visitare e potremo istallare un piccolo museo con oggetti d’arte oltre ad una biblioteca e un angolo per la lettura. Come consigliere comunale sono impegnato a contattare gli enti pubblici in particolare perché intervengano per tutto ciò che è di loro competenza per il successo di questo valido tentativo, inteso a valorizzare il centro storico agrigentino”, dice il consigliere comunale Sergio Burgio.
La riapertura della chiesa di San Girolamo potrebbe trasformarsi in una grande opportunità per Agrigento, non solo per i residenti del quartiere, ma per tutta la città. La possibilità di creare uno spazio culturale fruibile dai turisti, con mostre e iniziative permanenti, aggiungerebbe un nuovo tassello alla valorizzazione del centro storico.
La storia della chiesa di San Girolamo dimostra che il recupero del patrimonio artistico non è solo un’operazione di conservazione, ma può diventare un motore di sviluppo sociale e culturale.
L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra cittadini, istituzioni e Chiesa. Il progetto non solo restituisce alla comunità un luogo storico, ma offre nuove prospettive per il futuro, coinvolgendo giovani e residenti in un’azione concreta di rigenerazione urbana.
La vicenda della chiesa di San Girolamo ci invita a riflettere sul ruolo dei luoghi di culto nella società contemporanea. Se da un lato essi mantengono il loro valore spirituale, dall’altro possono essere reinventati come spazi di aggregazione e promozione culturale.
La riapertura dell’oratorio nella chiesa di San Girolamo può diventare un modello per altre iniziative simili, dimostrando che la cultura è un bene comune e la sua tutela è un investimento nel futuro della comunità. Agrigento ha l’opportunità di riscoprire un tesoro nascosto, trasformandolo in un punto di riferimento per le nuove generazioni.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
