Gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia lo mettono in relazione all’attività dell’Etna che ha fatto registrare un aumento dei valori di ‘energia interna’ nei condotti magmatici sfociati con l’emissione, due giorni fa, a quota 3.000 metri, di una colata lavica che emerge da una frattura che si è aperta tra la base della Bocca nuova e il cratere di Sud-Est, con un flusso che si espande in direzione di monte Frumento.
Questa sarebbe la causa dello sciame sismico, con scosse comprese tra 1.7 e 3.7, che è stato registrato su versante Nord-Est dell’Etna, nella zona di Piano Pernicana, dalla rete dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. Non sono stati segnalati danni a cose e persone, ma una parte degli eventi sismici è stata nettamente avvertita dalla popolazione di diversi paesi etnei.
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