Qualcuno ha versato del liquido infiammabile sul portone d’ingresso dell’abitazione di un quarantaduenne licatese e ha appiccato il fuoco. Nessuna ombra di dubbio sul fatto che, in via Marcotto, nell’abitato di Licata, durante la notte fra lunedì e martedì, si sia materializzato un’inquietante intimidazione. Se si sia trattato di un avvertimento o di una vendetta, od ancora di un raid vandalico opera di una banda di teppisti, per il solo gusto di provocare danni e paura, sono tutte ipotesi ancora al vaglio dei carabinieri, alle prese con le indagini per dare una spiegazione al grave gesto.
Le fiamme al portone della sua residenza sono state spente dallo stesso proprietario e non c’è stato bisogno dell’intervento dei vigili del fuoco. L’uomo, l’indomani mattina, s’è recato alla Stazione dei carabinieri di Licata, ed ha formalizzato la denuncia. I militari dell’Arma, come procedura investigativa esige, hanno ascoltato la vittima. L’obiettivo è stato uno soltanto: riuscire a capire se l’agricoltore avesse avuto, di recente, problemi o dissidi, e se avesse dei sospetti, più o meno mirati, su chi ha potuto mettere a segno l’atto delinquenziale. Fitto, inevitabilmente, il riserbo investigativo.
Una prima relazione è stata inviata alla Procura della Repubblica di Agrigento, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo d’indagine, a carico di ignoti, con l’ipotesi di reato di danneggiamento a seguito di incendio. Durante il sopralluogo gli esperti della Scientifica avrebbero rinvenuto una bottiglietta con tracce di liquido infiammabile.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
