La deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute affinché si intervenga con urgenza per garantire i livelli essenziali di assistenza, sistematicamente violati nella città siciliana. Secondo l’onorevole Carmina, Le condizioni dei pronto soccorso siciliani sono ormai insostenibili e il caso di Agrigento rappresenta una delle situazioni più drammatiche. Strutture al collasso, personale insufficiente, tempi di attesa fuori controllo: tutto questo mette quotidianamente a rischio il diritto fondamentale alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
Le condizioni critiche del pronto soccorso di Agrigento
L’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento versa in una situazione di grave difficoltà strutturale e operativa. a parere della parlamentare. Nel suo comunicato sottolinea che con 50 mila accessi annui, il personale sanitario è costantemente sotto pressione e il tempo medio di permanenza nel reparto di pronto soccorso supera abbondantemente le 44 ore complessive previste dalle linee guida nazionali. Una situazione che genera disagi enormi per i pazienti e compromette la qualità dell’assistenza sanitaria.
Un’emergenza che riguarda tutta la Sicilia
Le criticità non si limitano ad Agrigento, secondo la deputata siciliana del Movimento Cinque Stelle. La Commissione di inchiesta istituita dalla Regione Siciliana ha messo in luce gravi problemi anche negli ospedali “Cervello” di Palermo e “Giuseppe Fogliani” di Milazzo. Il sovraffollamento e la carenza di personale sono fattori comuni a molte strutture dell’Isola, aggravando un sistema sanitario già in difficoltà.
Il diritto alla salute violato
La mancata garanzia dei livelli essenziali di assistenza rappresenta una violazione dell’articolo 32 della Costituzione. Riguardo alle condizioni della struttura agrigentina, Carmina rileva che i cittadini agrigentini sono costretti a subire lunghe attese e cure inadeguate a causa di una gestione inefficiente e di risorse insufficienti.
L’impatto dell’emergenza sanitaria sull’accoglienza dei migranti
Il pronto soccorso di Agrigento gioca un ruolo cruciale anche nell’accoglienza dei migranti provenienti dal Mediterraneo. L’aumento degli sbarchi ha incrementato ulteriormente la pressione sulla struttura, rendendo ancora più urgente un intervento per migliorare le condizioni del nosocomio.
La denuncia di Ida Carmina
“Il Ministero della Salute non può restare a guardare. Se è vero che la sanità è materia di competenza regionale, è altrettanto vero che lo Stato ha il dovere di garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza” ha dichiarato Ida Carmina. La deputata nel suo comunicato ha criticato la gestione della Regione Siciliana e del Governo Schifani, accusandoli di inefficienza e immobilismo.
Possibili soluzioni e interventi attesi
Per affrontare l’emergenza, occorre un incremento del personale sanitario, investimenti nelle infrastrutture e una riorganizzazione efficace dei servizi di emergenza. Senza un intervento concreto, il sistema sanitario siciliano rischia il collasso, con gravi conseguenze per la popolazione.
Le risposte delle istituzioni
Mentre la Regione Siciliana ha avviato alcune rotazioni e commissariamenti, non sono ancora state attuate misure strutturali risolutive. Il Governo nazionale è chiamato a prendere in mano la situazione per garantire che il diritto alla salute non resti una promessa sulla carta.
Conclusione
La situazione del pronto soccorso di Agrigento e delle strutture d’emergenza siciliane richiede un intervento immediato, conclude Carmina. Il diritto alla salute non può essere messo in discussione da inefficienze e mancanza di risorse. Il tempo delle attese è finito: servono azioni concrete per garantire un’assistenza sanitaria adeguata a tutti i cittadini.
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