E’ slittata di una settimana la sentenza di appello a carico di 13 imputati giudicati in primo grado con il rito abbreviato al processo scaturito dall’inchiesta “Xydi”, condotta sul campo dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento, e coordinata dalla Dda di Palermo, che ha fatto terra bruciata attorno all’ex superlatitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, ed ha colpito, in particolare, il mandamento di Canicattì, che si sarebbe riorganizzato attorno all’anziano capomafia Calogero “Lillo“ Di Caro, al boss Giancarlo Buggea e all’ex compagna di quest’ultimo l’ex avvocato Angela Porcello.
I giudici, questa mattina, hanno aggiornato l’udienza al 12 febbraio nonostante tutti gli avvocati e le parti fossero stati convocati per le eventuali repliche e la Camera di consiglio. Chiesta la riduzione di pena per due imputati e la conferma delle altre undici condanne. Per l’ex professionista la richiesta di condanna è di 12 anni di reclusione inferiore rispetto ai 15 anni e 4 mesi decisi in primo grado. La donna è in carcere da quasi quattro anni con l’accusa di essere stata un’esponente di spicco della famiglia mafiosa canicattinese. La sua affiliazione sarebbe sorta per effetto della relazione sentimentale con l’imprenditore Buggea.
La riduzione della pena a 8 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione è stata avanzata anche per un secondo imputato, il canicattinese Diego Emanuele Cigna, 55 anni, (10 anni e 6 mesi in primo grado).
Per il resto i sostituti procuratori generali Giuseppe Fici e Carlo Lenzi, hanno chiesto la conferma delle altre condanne decise in primo grado, dal gup Paolo Magro. Eccole nel dettaglio: Giancarlo Buggea, 20 anni di reclusione; Calogero Di Caro, 20 anni; Giuseppe Sicilia, 18 anni e 8 mesi; Calogero Paceco, 8 anni; Simone Castello, 12 anni; Gregorio Lombardo, 17 anni e 4 mesi; Luigi Boncori, 20 anni; Giuseppe D’Andrea, 3 anni e 4 mesi; Annalisa Lentini, 1 anno e 8 mesi; Vincenzo Di Caro, 1 anno; Giuseppe Grassadonio, 8 mesi.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
