Un protocollo d’intesa per garantire cure primarie e supporto ai più vulnerabili
L’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Agrigento e Medici Senza Frontiere (MSF) hanno siglato un importante accordo per potenziare l’assistenza sanitaria ai migranti, con l’obiettivo di garantire cure adeguate alle persone più vulnerabili presenti sul territorio. La provincia di Agrigento, punto cruciale delle rotte migratorie del Mediterraneo, registra un afflusso costante di uomini, donne e bambini che spesso arrivano in condizioni di estrema fragilità, con patologie acute o croniche che necessitano di interventi tempestivi.
Un piano per la salute e l’inclusione
Il protocollo, firmato dai direttori generali Giuseppe Capodieci (ASP Agrigento) e Stefano Di Carlo (MSF), prevede una stretta collaborazione tra i professionisti sanitari dei due enti per identificare precocemente i soggetti più vulnerabili e indirizzarli ai servizi sanitari più adeguati. L’iniziativa non si limita solo a garantire cure di emergenza, ma punta anche alla presa in carico e al monitoraggio sanitario continuo.
Grazie a questa intesa, Medici Senza Frontiere metterà a disposizione una clinica mobile per assicurare cure primarie e supporto psicologico a chi ne ha bisogno. L’ASP, dal canto suo, allestirà un ambulatorio dedicato con personale specializzato per offrire assistenza costante ai migranti, sia quelli stanziali che in transito.
Dichiarazioni e prospettive
Il direttore generale dell’ASP, Giuseppe Capodieci, ha sottolineato il valore sociale di questa iniziativa:
“Garantire l’accesso ai servizi sanitari è un gesto di civiltà. La salute è un diritto universale e dobbiamo assicurarci che anche le persone più fragili possano ricevere le cure di cui hanno bisogno. Questo protocollo si inserisce nel quadro delle iniziative dell’ASP a favore delle fasce più deboli, come discusso nel recente seminario ‘Diritto alla salute e politiche di inclusione’.”
Un modello di assistenza integrata
L’accordo tra ASP e MSF rappresenta un passo concreto per migliorare l’assistenza sanitaria nella provincia di Agrigento, territorio di frontiera dove l’arrivo di migranti richiede risposte rapide ed efficienti. Il potenziamento delle strutture sanitarie e l’uso di mezzi mobili di soccorso consentiranno di raggiungere anche chi si trova in situazioni di marginalità, offrendo cura, prevenzione e supporto psicologico.
L’iniziativa, oltre a garantire assistenza sanitaria, si pone anche come modello di inclusione sociale, riconoscendo il diritto alla salute come un principio fondamentale per ogni individuo, senza distinzioni di provenienza o status.
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