Il tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Teres’Alba Raguccia, ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari all’unica donna indagata nell’ambito della maxi inchiesta sulle cosche mafiose di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle e su un vasto traffico di stupefacenti. Si tratta di Valery Di Giorgio, 29 anni, di Agrigento. Per effetto della decisione del Riesame la giovane è stata rimessa immediatamente in libertà. I giudici hanno fissato in 45 giorni il deposito della motivazione dell’ordinanza. Di Giorgio è accusata, in concorso, di danneggiamento aggravato dall’aver agevolato Cosa nostra.
In particolare, secondo quanto sostiene l’accusa, sarebbe coinvolta nell’incendio di un’auto e di uno scooter, avvenuto nell’ottobre scorso. Un attentato incendiario che sarebbe stato ordinato dal boss di Villaseta, Pietro Capraro. L’inchiesta condotta dai carabinieri di Agrigento ha fatto luce sui presunti appartenenti a Cosa nostra e ha permesso di sgominare un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e hashish. Una corsa contro il tempo dopo i numerosi e recenti atti intimidatori realizzati anche con l’utilizzo di micidiali armi, con il concreto rischio di una nuova “guerra” di mafia.
Complessivamente 52 gli indagati, ritenuti uomini di vertice, affiliati, vicini o a disposizione delle famiglie mafiose di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle.
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