“Bisogna garantire alla collettività che non si ripetano episodi analoghi”. Con queste motivazioni, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere per Dante Macaluso, 44 anni, di Racalmuto. Macaluso è stato arrestato nella tarda serata di domenica con l’accusa di avere fatto irruzione nel centro di accoglienza per migranti “La mano di Francesco”, puntando una pistola alla tempia di tre ospiti della struttura e sparando tre colpi in aria.
Ancora da chiarire il movente dell’aggressione, che sembrerebbe motivata da uno stato di alterazione dovuto alla forte ubriachezza, dato che, quando i militari sono andati a arrestarlo a casa, lo hanno trovato barcollante. Macaluso, assistito dal suo legale Gaetano Mattina, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, ha dichiarato di voler collaborare per fare chiarezza sull’episodio. La pistola utilizzata nell’aggressione non è stata trovata, ma i carabinieri hanno rinvenuto un caricatore e una custodia nel garage della sua abitazione.
Macaluso è stato subito identificato grazie a un video girato da un migrante ospite dell’ex hotel Villa Paradiso di contrada Garamoli, gestito dall’associazione “La mano di Francesco”. Nel video si vede Macaluso arrivare con l’auto, fare irruzione nel piazzale, afferrare per la felpa un migrante e puntargli la pistola alla tempia. Dopo che il migrante è riuscito a liberarsi, Macaluso ha sparato tre colpi in aria. Successivamente, dopo aver puntato l’arma verso altri migranti, si è avvicinato a due di loro, puntando la pistola alla loro tempia.
L’accusa formalizzata nei suoi confronti include minaccia aggravata, porto e detenzione illegale di arma, oltre a “sparare in luogo abitato”.
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