La Gemini Mestre si conferma tra le migliori del girone per capacità offensive e circolazione di palla, ma il match contro Agrigento ha evidenziato i soliti alti e bassi della formazione veneta. Nonostante una serata spettacolare di Aromando (top scorer con 19.8 punti di media), i ragazzi di coach Quilici hanno ceduto nel finale, consegnando il referto rosa ai padroni di casa con un eloquente 103-84.
Primo tempo: Mestre in controllo, Agrigento reagisce
La sfida, giocata sul campo neutro di San Donà a causa dell’indisponibilità del PalaTaliercio, si apre con una tripla di Rubbini, preludio di un primo quarto dominato dalle conclusioni dall’arco. Mestre è chirurgica con un 6/10 da tre punti e sfrutta al meglio i pochi falli di squadra, chiudendo avanti 27-21. Scarponi, per Agrigento, si mette subito in evidenza con 8 punti nei primi dieci minuti.
Nel secondo quarto, Agrigento tenta la rimonta grazie a un super Disibio, che infila triple pesanti per ricucire il divario. Chiarastella prende per mano i suoi con giocate d’esperienza, mentre Romeo si fa valere in cabina di regia. Mestre prova a resistere con l’ingresso di Giordano, nuovo acquisto che si presenta con un gioco da tre punti. Il primo tempo si chiude sul 44-44, con un parziale che racconta di un’Agrigento caparbia e pronta a sfruttare le palle perse avversarie.
Secondo tempo: Il fattore Giordano e il blackout agrigentino
Al rientro dagli spogliatoi, la partita vive un momento di botta e risposta. Morici e Scarponi tengono viva Agrigento, ma Giordano e Rubbini continuano a colpire dalla distanza per Mestre. Il terzo quarto è un susseguirsi di emozioni, con entrambe le squadre che trovano canestri facili e difese lasche. Il punteggio recita 72-69 per Mestre, con Lo Biondo protagonista di una tripla allo scadere.
Nell’ultimo periodo, però, Mestre cambia marcia. Le cinque triple consecutive della formazione veneta scavano un solco importante, mentre Agrigento si limita ai liberi dalla lunetta, perdendo smalto offensivo. Il parziale di 27-15 del quarto quarto è una sentenza: Mestre vola sul +14 a due minuti dalla fine, sigillando il risultato con una gestione perfetta del cronometro.
Un risultato severo, ma meritato
Il 103-84 finale non rende giustizia alla battaglia vista nei primi tre quarti. Agrigento ha dimostrato di poter giocare alla pari, ma il blackout negli ultimi minuti e l’incapacità di contenere le folate di Aromando e Giordano sono stati decisivi. Mestre, pur nella sua stagione altalenante, dimostra ancora una volta che, quando trova ritmo, può essere letale. Coach Quilici dovrà lavorare sull’equilibrio difensivo per evitare che cali di concentrazione compromettano altre partite chiave.
Gemini Mestre – Moncada Energy Agrigento 103-84 (27-21, 17-23, 28-25, 31-15) Gemini Mestre: Simone Aromando 25 (8/14, 1/1), Nicola Giordano 20 (6/7, 2/6), Andrea Lo biondo 13 (2/3, 3/4), Luca Brambilla 11 (1/3, 3/4), Marco Contento 11 (1/2, 3/8), Michele Rubbini 11 (0/2, 3/4), Francesco Reggiani 8 (1/1, 2/6), Andrea Mazzucchelli 4 (2/2, 0/3), Lorenzo Galmarini 0 (0/2, 0/0), Fabio Sebastianelli 0 (0/0, 0/0), Armando Kazadi 0 (0/0, 0/0), Simone De gregori 0 (0/0, 0/0) Tiri liberi: 10 / 13 – Rimbalzi: 32 5 + 27 (Simone Aromando 9) – Assist: 23 (Marco Contento , Michele Rubbini 5) Moncada Energy Agrigento: Alessandro Scarponi 19 (8/10, 1/3), Fabrizio Piccone 14 (3/7, 2/5), Albano Chiarastella 12 (1/3, 2/5), Robert Disibio 12 (0/2, 3/4), Gabriele Romeo 11 (2/4, 0/0), Giulio Martini 8 (4/9, 0/0), Nicolas Morici 6 (1/3, 1/4), Mait Peterson 2 (1/3, 0/0), Emanuele Caiazza 0 (0/0, 0/2), Dennis Erhaghewu 0 (0/0, 0/0) Tiri liberi: 17 / 22 – Rimbalzi: 30 5 + 25 (Albano Chiarastella 7) – Assist: 16 (Nicolas Morici 6)
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