Si è spenta ieri, all’età di 95 anni, la Signora Penelope Arancio, vedova Posante, una figura insostituibile e profondamente amata da chi ha avuto il privilegio di conoscerla. Donna di straordinaria intelligenza, ironia e sensibilità, Penelope ha lasciato un segno indelebile nel cuore della comunità agrigentina, incarnando una memoria storica vivida e affettuosa della città.
Superstite del bombardamento del 1943, custodiva con lucidità e forza il tragico ricordo di quel giorno, un evento che ha segnato profondamente la sua vita e quella di Agrigento. Figlia di Antonino e sorella di Pietro, personalità illustri della città, Penelope ha saputo portare avanti con dignità e dedizione l’eredità familiare.
Per decenni, è stata un pilastro della biblioteca Pirro Marconi della Soprintendenza per i Beni Culturali di Agrigento. Con la sua signorile cortesia, ha accolto studiosi e studenti provenienti da tutto il mondo, condividendo con generosità il prezioso patrimonio librario di cui era custode. Collaboratrice instancabile fin dalla costituzione della Soprintendenza, ha affiancato figure di spicco come Griffo, Orlandini, De Miro e Fiorentini, contribuendo con professionalità e passione alla crescita di questa importante istituzione.
Ma Penelope non era solo una donna di cultura: il suo stile unico e la sua innata eleganza la rendevano inconfondibile. Durante le sue passeggiate agrigentine, sfoggiava ombrellini di pizzo dai colori vivaci che si armonizzavano con gli abiti, un’immagine che resterà scolpita nella memoria di chi l’ha incontrata. La sua conoscenza delle storie quotidiane e delle vicende auliche della città era una testimonianza vivente del profondo amore che nutriva per Agrigento e i suoi concittadini.
Oggi, Agrigento perde una delle sue voci più autentiche e affascinanti, una donna che ha saputo unire cultura, grazia e un senso del dovere raro. La comunità la ricorderà come una figura brillante, simbolo di una memoria storica che continuerà a vivere attraverso i racconti e i ricordi di chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.
La Signora Penelope Arancio ha lasciato un’eredità inestimabile, un dono prezioso che Agrigento porterà sempre con sé.
Agrigento piange Penelope Arancio: custode della memoria e figura di rara eleganza
Si è spenta ieri, all’età di 95 anni, la Signora Penelope Arancio, vedova Posante, una figura insostituibile e profondamente amata da chi ha avuto il privilegio di conoscerla. Donna di straordinaria intelligenza, ironia e sensibilità, Penelope ha lasciato un segno indelebile nel cuore della comunità agrigentina, incarnando una memoria storica vivida e affettuosa della città.
Superstite del bombardamento del 1943, custodiva con lucidità e forza il tragico ricordo di quel giorno, un evento che ha segnato profondamente la sua vita e quella di Agrigento. Figlia di Antonino e sorella di Pietro, personalità illustri della città, Penelope ha saputo portare avanti con dignità e dedizione l’eredità familiare.
Per decenni, è stata un pilastro della biblioteca Pirro Marconi della Soprintendenza per i Beni Culturali di Agrigento. Con la sua signorile cortesia, ha accolto studiosi e studenti provenienti da tutto il mondo, condividendo con generosità il prezioso patrimonio librario di cui era custode. Collaboratrice instancabile fin dalla costituzione della Soprintendenza, ha affiancato figure di spicco come Griffo, Orlandini, De Miro e Fiorentini, contribuendo con professionalità e passione alla crescita di questa importante istituzione.
Ma Penelope non era solo una donna di cultura: il suo stile unico e la sua innata eleganza la rendevano inconfondibile. Durante le sue passeggiate agrigentine, sfoggiava ombrellini di pizzo dai colori vivaci che si armonizzavano con gli abiti, un’immagine che resterà scolpita nella memoria di chi l’ha incontrata. La sua conoscenza delle storie quotidiane e delle vicende auliche della città era una testimonianza vivente del profondo amore che nutriva per Agrigento e i suoi concittadini.
Oggi, Agrigento perde una delle sue voci più autentiche e affascinanti, una donna che ha saputo unire cultura, grazia e un senso del dovere raro. La comunità la ricorderà come una figura brillante, simbolo di una memoria storica che continuerà a vivere attraverso i racconti e i ricordi di chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.
Le più sentite condoglianze da parte della redazione del Giornale alla famiglia e a tutti coloro che hanno amato e stimato la Signora Penelope Arancio. La sua perdita rappresenta un vuoto incolmabile per la città di Agrigento e per la cultura locale.
i funerali si terranno domani lunedì 30 dicembre ad Agrigento, presso la Chiesa di San Domenico, alle ore 11, per darle un ultimo saluto. Un abbraccio sincero e pieno di affetto alla famiglia in questo momento di grande dolore
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