Gioco d’azzardo patologico e sovraindebitamento: il bilancio dei primi sei mesi del Centro di Ascolto della Cooperativa Sub Tutela Dei
Oltre 60 chiamate ricevute e più di 52 colloqui avviati: sono i numeri che segnano il bilancio dei primi sei mesi di attività del Centro di Ascolto per il Gioco d’Azzardo Patologico e il Sovraindebitamento, promosso dalla cooperativa Sub Tutela Dei in collaborazione con la Caritas Diocesana di Agrigento. Attivo da maggio 2024, il servizio si pone come punto di riferimento per chi cerca supporto contro una delle piaghe sociali più diffuse e sottovalutate.
«Questi numeri – spiegano dalla cooperativa – evidenziano quanto il gioco d’azzardo patologico sia una problematica sociale di grande rilievo, con gravi ripercussioni psicologiche, relazionali ed economiche». Il lavoro del centro si è concentrato su ascolto, supporto e accompagnamento, coordinato dal dott. Calogero D’Alessandro.
I percorsi avviati hanno affrontato non solo le dinamiche psicologiche della dipendenza, ma anche strategie pratiche per interrompere il ciclo distruttivo del gioco. Particolare attenzione è stata rivolta alle famiglie, offrendo uno spazio clinico e informativo per condividere esperienze e apprendere strategie utili.
In alcuni casi, le problematiche emerse hanno richiesto interventi specifici, con il coinvolgimento dei SERT dell’ASP di Agrigento. «Questo dimostra – afferma il vicepresidente della cooperativa, Giuseppe Antonio Lentini – l’importanza di una rete di collaborazione tra diversi attori per garantire un supporto completo e mirato».
Un’altra sfida affrontata dal centro è quella del sovraindebitamento, spesso legato al gioco patologico. La cooperativa, grazie a un team di commercialisti e avvocati, offre consulenze gratuite per aiutare a gestire i debiti e sviluppare piani di recupero, restituendo dignità e controllo alle persone in difficoltà.
«Il nostro obiettivo – conclude Lentini – è lanciare un messaggio di speranza: il gioco d’azzardo patologico non è una condanna definitiva. Ringraziamo le forze dell’ordine e il Questore di Agrigento per il loro impegno nel garantire trasparenza e contrastare irregolarità legate al gioco. La lotta al gioco patologico è una sfida clinica, sociale e legale che richiede il contributo di tutti».
Una battaglia che continua, con la speranza di costruire un futuro migliore per chi si trova a combattere contro questa dipendenza.
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