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Home » Calcio » Il futuro dell’Akragas passa nelle mani di Canzonieri. Deni passa il testimone

Il futuro dell’Akragas passa nelle mani di Canzonieri. Deni passa il testimone

Domenico Vecchio Di Domenico Vecchio
24 Dicembre 2024
in Calcio, top2
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Deni, storico patron biancazzurro, ha ufficializzato il passaggio di quote che segna una svolta per la società. Stanco delle pressioni e del peso di una stagione complicata, Deni ha deciso di defilarsi, lasciando il 55% del pacchetto societario a un imprenditore che, secondo lui, ha tutte le carte in regola per guidare il club verso la salvezza. In questa intervista, il patron uscente racconta i retroscena della cessione, analizza le difficoltà della stagione e traccia il futuro dell’Akragas, tra rimpianti personali e speranze per la squadra.

Deni, è stato ufficializzato il passaggio delle quote?
“Sì, abbiamo ceduto il 55% a Canzonieri. Ora le redini passano a lui. Io sono stanco e rimarrò defilato fino a fine stagione. Successivamente, con il mio gruppo, usciremo definitivamente lasciando l’intero pacchetto a Canzonieri. L’obiettivo primario resta salvare la categoria.”

Crede che sia possibile raggiungere la salvezza senza i rinforzi promessi?
“Arriveranno. C’è tempo per operare sul mercato fino a fine gennaio. Purtroppo, però, con questa classifica non è facile portare nuovi giocatori all’Akragas.”

Che percentuale assegna alla possibilità di salvarsi?
“Il 70%. Sono certo che, se arriveranno i rinforzi richiesti da mister Favarin, la squadra potrà uscire dalla crisi.”

Ha rimpianti per questa stagione?
“Il rimpianto maggiore è aver fatto tanto senza ricevere riconoscenza. In questa città spesso manca la gratitudine: molti dimenticano rapidamente quanto di buono è stato fatto.”

Non crede che questo atteggiamento sia tipico del calcio in generale, più che una caratteristica agrigentina?
“Sì, ma i presidenti non scendono in campo e spesso qui la città non contribuisce a creare la giusta serenità per lavorare bene.”

Parliamo di Canzonieri. È un imprenditore affidabile?
“Ci conosciamo da poco, ma abbiamo avuto rapporti commerciali e ho avuto modo di conoscerlo. È un imprenditore capace e illuminato. Sono certo che farà il bene dell’Akragas, a cominciare dal raggiungimento della salvezza e dal mantenimento della Serie D.”

L’ha messo in guardia da qualcosa? Ha avuto modo di dargli suggerimenti?
“Gli abbiamo spiegato fatti e persone, facendogli capire chi sono le persone di cui potrà fidarsi e quelle da cui è meglio mantenere le distanze. Penso che non abbia bisogno di grandi suggerimenti: dovrà ascoltare Favarin e trovare i giusti puntelli. Io, come ho detto, preferisco rimanere defilato.”

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