Deni, storico patron biancazzurro, ha ufficializzato il passaggio di quote che segna una svolta per la società. Stanco delle pressioni e del peso di una stagione complicata, Deni ha deciso di defilarsi, lasciando il 55% del pacchetto societario a un imprenditore che, secondo lui, ha tutte le carte in regola per guidare il club verso la salvezza. In questa intervista, il patron uscente racconta i retroscena della cessione, analizza le difficoltà della stagione e traccia il futuro dell’Akragas, tra rimpianti personali e speranze per la squadra.
Deni, è stato ufficializzato il passaggio delle quote?
“Sì, abbiamo ceduto il 55% a Canzonieri. Ora le redini passano a lui. Io sono stanco e rimarrò defilato fino a fine stagione. Successivamente, con il mio gruppo, usciremo definitivamente lasciando l’intero pacchetto a Canzonieri. L’obiettivo primario resta salvare la categoria.”
Crede che sia possibile raggiungere la salvezza senza i rinforzi promessi?
“Arriveranno. C’è tempo per operare sul mercato fino a fine gennaio. Purtroppo, però, con questa classifica non è facile portare nuovi giocatori all’Akragas.”
Che percentuale assegna alla possibilità di salvarsi?
“Il 70%. Sono certo che, se arriveranno i rinforzi richiesti da mister Favarin, la squadra potrà uscire dalla crisi.”
Ha rimpianti per questa stagione?
“Il rimpianto maggiore è aver fatto tanto senza ricevere riconoscenza. In questa città spesso manca la gratitudine: molti dimenticano rapidamente quanto di buono è stato fatto.”
Non crede che questo atteggiamento sia tipico del calcio in generale, più che una caratteristica agrigentina?
“Sì, ma i presidenti non scendono in campo e spesso qui la città non contribuisce a creare la giusta serenità per lavorare bene.”
Parliamo di Canzonieri. È un imprenditore affidabile?
“Ci conosciamo da poco, ma abbiamo avuto rapporti commerciali e ho avuto modo di conoscerlo. È un imprenditore capace e illuminato. Sono certo che farà il bene dell’Akragas, a cominciare dal raggiungimento della salvezza e dal mantenimento della Serie D.”
L’ha messo in guardia da qualcosa? Ha avuto modo di dargli suggerimenti?
“Gli abbiamo spiegato fatti e persone, facendogli capire chi sono le persone di cui potrà fidarsi e quelle da cui è meglio mantenere le distanze. Penso che non abbia bisogno di grandi suggerimenti: dovrà ascoltare Favarin e trovare i giusti puntelli. Io, come ho detto, preferisco rimanere defilato.”
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