RACALMUTO – Turni d’acqua insostenibili e una rete idrica al collasso: a Racalmuto la crisi idrica è tornata a livelli drammatici. In alcune zone del paese, i cittadini rimangono senza acqua per 30 giorni, una situazione che ha riportato il problema al centro delle proteste. Il sindaco Calogero Bongiorno, raccogliendo la disperazione dei residenti, ha inviato una dura lettera di denuncia ad Aica, al Dipartimento di Protezione Civile e al Prefetto di Agrigento, chiedendo interventi immediati.
La situazione è particolarmente critica nel centro storico, dove molti cittadini non dispongono di cisterne. “Anziani e disabili sono costretti a lavarsi con acqua minerale. Non è una condizione accettabile per un paese civile”, ha scritto Bongiorno nella sua lettera, sottolineando i gravi problemi igienico-sanitari che potrebbero portare al rischio di epidemie.
Secondo il sindaco, la turnazione dell’acqua supera abitualmente i 20 giorni, con punte di 30 giorni in alcune zone del paese. Questa situazione ha scatenato la rabbia della popolazione, ormai esasperata. “Sindaco e assessori vengono quotidianamente apostrofati con toni aspri, pur comprensibili, vista l’esasperazione dei cittadini”, ha aggiunto il primo cittadino.
Una rete idrica vecchia e inefficiente
Alla base della crisi idrica c’è una rete idrica ormai obsoleta e piena di perdite, che disperde enormi quantità d’acqua. Nonostante siano stati individuati tre pozzi nel territorio comunale, i lavori per collegarli al sistema di distribuzione non sono mai stati completati. Bongiorno ha sottolineato come il Comune non abbia la competenza né le risorse finanziarie per intervenire, lasciando la gestione della crisi nelle mani della società d’ambito Aica, che però non è stata in grado di garantire un servizio adeguato.
Intanto, i cittadini continuano a ricevere bollette esose, una condizione che Bongiorno definisce “ingiusta e irritante”.
Le richieste alle istituzioni
Nella lettera inviata alle autorità competenti, Bongiorno ha chiesto una verifica immediata dei turni di erogazione dell’acqua in tutta la provincia, con l’obiettivo di garantire una distribuzione equa e più frequente. Ha inoltre sollecitato interventi straordinari per affrontare la crisi a Racalmuto e chiesto l’adozione di provvedimenti speciali che autorizzino il Comune a intervenire direttamente sulla rete idrica per riparare le perdite.
“La gestione attuale non è più sostenibile”, ha concluso Bongiorno, chiedendo alle istituzioni un’azione rapida per evitare il peggioramento di una situazione già grave.
Un Natale senz’acqua
In un periodo che dovrebbe portare serenità, i cittadini di Racalmuto si trovano a fare i conti con una crisi senza precedenti. I rubinetti a secco e l’assenza di soluzioni concrete stanno esasperando la comunità, e senza un intervento tempestivo il rischio di problemi igienico-sanitari e di tensioni sociali sembra ormai inevitabile.
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