Il processo nato dall’inchiesta, “Up&Down”, su un presunto traffico di droga dal Belgio alla Sicilia, con Favara al centro della vicenda, dove – secondo investigatori e inquirenti – vi sarebbe stata una base operativa di una organizzazione, è approdato in Cassazione. E i giudici ermellini, adesso, hanno deciso un nuovo processo di appello. I difensori (gli avvocati, tra gli altri Nino Gaziano e Salvatore Virgone) hanno contestato l’esistenza di un’organizzazione a delinquere e sostenuto che le intercettazioni fossero inutilizzabili perché disposte in Belgio in assenza di rogatoria internazionale.
La questione, con l’accoglimento parziale del ricorso, sarà al centro di un nuovo processo d’appello “bis”. Sul banco degli imputati Carmelo Fallea, 50 anni, di Favara (condannato in secondo grado a 14 anni e 3 mesi); Carmelo Vaccaro, 47 anni, di Favara (7 anni e 2 mesi); Rania El Moussaid, 40 anni, residente ad Agrigento (6 anni e 8 mesi) e Calogero Presti, 52 anni, di Favara (7 anni e 2 mesi con il vincolo della continuazione con una precedente condanna).
Le accuse a vario titolo per gli imputati sono di associazione a delinquere, finalizzata al traffico internazionale di droga e, in alcuni episodi, di cessione e spaccio di sostanze stupefacenti. In due, invece, sono usciti definitivamente dal processo. Sono Gaspare Indelicato, 42 anni, di Favara e Stefano Sacco, 62 anni, di Porto Empedocle, assolti in appello. L’operazione, eseguita dai carabinieri, è scattata nel dicembre del 2016. Fallea, peraltro, compare nella lista dei trenta fermati del blitz di ieri mattina sulle famiglie mafiose di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle con l’accusa di avere fatto parte dell’organizzazione che trafficava droga per finanziare i clan.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
