Studiare l’inglese è diventato da diversi anni imprescindibile. Parliamo, infatti, della lingua più utilizzata per comunicare tra persone con nazionalità e culture diverse, la cui padronanza permette di aprire opportunità professionali difficilmente conseguibili in altro modo, all’estero ma anche nel Belpaese.
Quasi mai svolgere un percorso di formazione in Italia si rivela sufficiente: studiare inglese all’estero appare infatti necessario per fare un salto di qualità, potremmo dire, a livello personale e lavorativo. Non a caso si tratta di un’esperienza caldamente consigliata in giovane età, meglio ancora quando lo studente frequenta le medie o le superiori, ma nulla vieta di iniziare ancora prima, anzi. Come mai? Le ragioni sono diverse e in questo articolo ci soffermiamo su quelle maggiormente degne di nota.
Dove e per quanto tempo studiare l’inglese all’estero?
La soluzione ottimale è quella di frequentare dei corsi d’inglese all’estero per un periodo considerevole: dai sei mesi a un anno. Non sempre – e per svariati motivi – ciò risulta possibile ed è qui che entra in gioco la possibilità di considerare vacanze studio di durata minore, più accessibili economicamente nonché a livello organizzativo. Il tempo minimo consigliato è di due settimane, in quanto diversamente non ci sarebbero le condizioni per prendere confidenza e dimestichezza con la lingua.
L’importante è affidarsi a realtà capaci di garantire prima della partenza soggiorni presso strutture certificate su scala internazionale, in maniera tale da avere titoli che risultano validi a livello lavorativo come accademico. È così che studiare l’inglese, oltre a essere particolarmente appagante, diventa un’occasione di crescita a tutto tondo.
Un’occasione per sviluppare un’apertura mentale a 360°
Lasciare la propria città mette di suo la persona in una condizione di cambiamento importante, che certamente può non essere facile da affrontare ma che in quanto tale porta a sviluppare capacità di cui spesso non si è consapevoli.
Un’esperienza che, all’interno di un soggiorno all’estero organizzato nei dettagli, si rivela entusiasmante e più rassicurante di quanto non lo sarebbe procedendo in autonomia, sapendo esattamente a chi rivolgersi in caso di difficoltà o qualora si avesse bisogno di un confronto: avvalendosi di un approccio privilegiato quindi.
È così che l’individuo si trova a crescere quasi senza rendersene conto, acquisendo competenze linguistiche e culturali a tutto tondo e diventando più sicuro di sé. Viaggiare apre la mente. Quando poi si decide di svolgere un percorso formativo all’estero la persona si mette in discussione ancora di più.
Apprendere l’inglese all’estero: altri vantaggi degni di nota
Apprendere l’inglese all’estero è un’esperienza che porta con sé diversi benefici. Oltre a quelli che abbiamo elencato c’è un vantaggio che viene spesso sottovalutato ma che si rivela quanto mai interessante in giovane età: quello di poter chiarire eventuali dubbi e sperimentare idee nuove, qualcosa che risulta complesso e necessario in questa fase della vita.
Cambiare contesto, avendo al contempo accesso a una formazione intensiva e qualificata, aiuta a mettersi in gioco all’interno di ambiti in cui ci si sente maggiormente realizzati, costruendo il futuro che più ci somiglia. Una realizzazione di sé che si traduce in opportunità di carriera che favoriscono l’appagamento dell’individuo, anche nella vita privata.
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