L’idea del Rotary da sempre è quella di rimboccarsi le maniche e ricostruire un mondo ideale dove il benessere delle persone diventa una priorità. In modo particolare, durante l’anno rotariano in corso, le attività del Club di Agrigento, presieduto da Giuseppe La Mendola (nella foto), sulla scorta delle indicazioni fornite dal Presidente Internazionale Gordon McInally, hanno avuto come priorità oltre che i temi della diversità, equità e inclusione, anche quello del perseguimento del benessere mentale. Da qui, grazie al contributo della Rotary Foundation, il progetto dei laboratori teatrali rivolto agli “ospiti” della Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo” di contrada Petrusa. E’ oramai risaputo che il Teatro, come strumento di trasmissione culturale ed inclusione sociale, consegue nelle carceri risultati fondamentali dal punto di vista trattamentale, favorendo un processo di presa di coscienza e di crescita personale dal punto di vista intellettuale ed etico che diventa il vero deterrente alla devianza e alla ricaduta.
Non secondario, inoltre, l’aspetto dell’intrattenimento inteso come pausa, come diversivo dalla quotidianità e come momento di animazione che produce sensazione di benessere e acquisizione di nuove consapevolezze. Partendo da questi presupposti il Rotary Club di Agrigento ha voluto introdurre, grazie anche alla sensibilità della Direzione del carcere un percorso a vantaggio degli “ospiti” dell’Istituto di contrada Petrusa che avesse come tema il Teatro volto a contribuire alla prevenzione dell’aggressività e “all’evasione” momentanea.
Specificatamente, lo scopo della proposta voluta dal locale Rotary Club, messo in atto, ricordiamo, sin dal decorso mese di gennaio fino a tutto aprile, con la collaborazione dei qualificati esperti dell’Associazione Alup di Favara del presidente Carmelo Sgarito, è stato quello di promuovere la cultura e la storia del Teatro; ricorrere alla recitazione per migliorare la salute psico-fisica all’interno dell’Istituto Penitenziario, stimolando, tra l’altro, la memoria degli ospiti, far vestire loro i panni dell’altro e sperimentare il gioco delle parti; non ultimo, incentivare la scrittura creativa sempre nell’ottica di migliorare le relazioni tra pari e non, quali gli attori, la regista prof.ssa Vassallo, i docenti e i pedagogisti dell’Associazione Alup Onlus. Importante segnalare che il percorso formativo si concluderà entro il prossimo 18 maggio con uno spettacolo teatrale, aperto anche alle Autorità locali, ai rappresentanti del mondo della scuola, a pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti dell’Azienda Sanitaria e ad altri ospiti secondo le indicazioni disposte dalla Direzione dell’Istituto.
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