Racconti intimi di vita quotidiana si intrecciano tra i vicoli e le piazze del quartiere Vallicaldi, in una conversazione ricca di nostalgia e riflessione.
È una mattina soleggiata di aprile e in piazza Ravanusella la giornata trascorre lentamente. I musulmani si preparano per la preghiera del mezzodì, le poltrone della barbieria sono occupate da clienti già affezionati al padre dei fratelli Castronovo, attuali gestori, alcuni turisti francesi bevono succhi di frutta e cappuccini per iniziare la giornata di esplorazione della città. Allo Scaro Cafè arrivano la signora Elvira, residente di piazza Ravanusella da tutta la vita, e Mario Aversa, che ha lasciato a malincuore il quartiere in età adulta. In questa puntata di Voci in Piazza, il podcast di Sbem!, sentirete il racconto delle loro vite, scandite dalle dinamiche e dalle trasformazioni che sono intervenute nel quartiere di Vallicaldi.
Non facciamo in tempo ad accendere il microfono, che li troviamo già immersi nei ricordi di un’infanzia ormai lontana, ma che il tempo non ha sbiadito in alcun modo. In un attimo ci portano in una piazza Ravanusella colorata, viva, gremita di gente che si affretta a fare l’offerta migliore per una cassa di limoni, che risuona dell’abbanniare degli scaristi e delle risate dei bambini. Elvira si riempie di orgoglio quando ci racconta della prima scarista donna di Agrigento, la sua nonna detta “L’indiana”, che per emergere in un mondo di uomini, duro e faticoso come quello del mercato ha dovuto imparare a comportarsi da maschio. L’infanzia di Elvira si intreccia con i ricordi di Mario, che invece degli scaristi ricorda gli sguardi di rimprovero e le “assicutate” per i piccoli furti dei ragazzini. Furti che, Mario lo sottolinea, non erano dati dalla necessità, ma solo dal gusto della sfida. Il suono delle campane della chiesa della Beata Maria Vergine Assunta, nota ai più come Santa Lucia, evoca le immagini delle feste sacre, delle processioni che vedevano la partecipazione di tutta la città e dei giochi che le animavano. Poi il tono diventa malinconico e i ricordi si ingrigiscono quando Mario racconta del suo allontanamento dal quartiere, costretto dall’arrivo delle prostitute che, nella sua memoria, diventa ragione di fuga per gli agrigentini e a cui associa l’inizio del degrado e dell’abbandono. Elvira, però, non ha mai pensato di andarsene. Piazza Ravanusella è la sua storia, è la storia della sua famiglia e qui la sua storia si concluderà.
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