I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno dato esecuzione ad un provvedimento di ordinanza Cautelare in carcere, emesso dal Gip del Tribunale di Agrigento su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di Giuseppe Rallo, 31 anni, di Palma, residente a Licata, poiché ritenuto gravemente indiziato di omicidio premeditato del bracciante agricolo Angelo Castronovo, assassinato il 31 ottobre del 2022 nelle campagne di Licata. Rallo è stato tradotto presso la Casa circondariale di contrada “Petrusa”. Il fascicolo d’inchiesta è coordinato dal pubblico ministero Giulia Sbocchia e dal procuratore aggiunto Salvatore Vella.
Contestualmente, dalle prime luci dell’alba, 70 carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, collaborati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia”, dal Nucleo elicotteri e dal Nucleo cinofili di Palermo, hanno effettuato varie perquisizioni personali e domiciliari, nei confronti di altri soggetti indagati a vario titolo nella stessa inchiesta, finalizzate alla ricerca di ulteriori fonti di prova idonee a consentire l’individuazione di eventuali complici.
Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo hanno consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti del trentunenne. Il movente dell’omicidio si ritiene possa essere inquadrato nell’ambito della faida tra le famiglie Rallo/Azzarello di Palma di Montechiaro. Angelo Castronovo è stato ucciso con diversi colpi d’arma da fuoco in contrada “Cipolla”, lungo la strada di collegamento fra Palma di Montechiaro e Licata. I sicari erano armati di pistola e fucile a pallettoni.
Angelo Castronovo, era personaggio ben noto alle cronache locali. Nel 1991 si salvò miracolosamente, in quella che è conosciuta come la “strage di Capodanno”, avvenuta all’interno del “Bar2000”, a Palma, nell’ambito della guerra tra Cosa Nostra e Stidda. Venne arrestato due volte per armi, negli ultimi tre anni ma, soprattutto, per gli inquirenti è colui il quale ha fornito informazioni essenziali per eseguire i delitti di Enrico Rallo, e Salvatore Azzarello.

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