Il Comune di San Giovanni Gemini era stato condannato, in primo grado, dal Tribunale di Agrigento a risarcire 1.800.000 euro a due cittadine del piccolo centro della montagna agrigentina per aver occupato un terreno non espropriato tecnicamente. Adesso i giudici della Corte di Appello di Palermo hanno ribaltato il verdetto, e in accoglimento dell’appello presentato dall’avvocato Girolamo Rubino hanno dato ragione al Municipio di San Giovanni.
La vicenda ha avuto origine dal ricorso presentato dalle proprietarie dell’area in seguito alla realizzazione da parte dell’Ente comunale nel lontano 1975 della circonvallazione di via Nicolò Carta. Le due chiesero la condanna alla restituzione del bene e il pagamento dell’indennità di occupazione illegittima, o la condanna del Comune al risarcimento del danno per l’occupazione illegittima.
In primo grado, il Tribunale di Agrigento, condannò il Comune di San Giovanni Gemini a risarcire con 1.800.000 euro le due donne. L’Ente, difeso dall’avvocato Girolamo Rubino, ha però impugnato la sentenza in Appello, eccependo in primis il difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del giudice amministrativo e l’infondatezza in fatto ed in diritto della richiesta risarcitoria.
La Corte d’Appello ha dichiarato la carenza di giurisdizione del giudice ordinario e la conseguente giurisdizione del giudice amministrativo, annullando la sentenza di condanna.
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