Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha prosciolto “perché il fatto non sussiste” o “non costituisce reato” tre imputati dall’accusa di falso in atto pubblico commesso da Pubblico ufficiale. Si tratta di Salvatore Chiarelli, ingegnere di Aragona, presidente della commissione; Giuseppe Maria D’Anna, segretario e Giuseppe Galioto.
I tre sono tutti componenti della commissione di collaudo dell’impianto di depurazione della zona industriale di “Dittaino”, opera che dopo diversi anni e 13 milioni di euro di investimento non è funzionante. Il pubblico ministero Paola Vetro, all’udienza precedente, aveva chiesto la condanna degli imputati a tre anni di reclusione ciascuno. Le presunte falsificazioni sarebbero state commesse nell’Agrigentino, per questo il procedimento è stato incardinato dalla procura della Città dei Templi
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