Diecimila persone hanno preso parte a Palermo al corteo regionale di protesta organizzato da sindacati, associazioni datoriali e cittadini regionale contro il caro bollette. A sfilare fino al Teatro Massimo i rappresentanti di Cna Sicilia, Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Italiana Amministratori Condomini, UNAI e le consulte giovanili Movimento Terra è Vita e Trinacria.
Le associazioni hanno scritto delle proposte consegnate alla fine della manifestazione al presidente della regione Renato Schifani, che ha ricevuto una delegazione delle associazioni di categoria. Nel corteo aperto dallo striscione “Diamo luce alla Sicilia, stop al caro energia” presenti decine di sindaci siciliani con la fascia tricolore e rappresentanti dei comuni. C’è anche chi ha mostrato le bollette della luce quadruplicate negli ultimi mesi.
Le associazioni imprenditoriali chiedono “la promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete”. Sono sedici punti che le associazioni di categoria hanno individuato per un intervento immediato finalizzato a arginare la crisi.
Tra questi: l’applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia; la moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31 dicembre 2023; l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023; l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas, finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica.
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