Pubblicazione del romanzo di Ezio D’Errico dal titolo “Qualcuno ha bussato alla porta”, primo volume della collana delle opere complete diretta da Beniamino Biondi, dopo anni di lavoro per la riscoperta di questo scrittore dimenticato, il più grande nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello. Il volume, pubblicato da Pungitopo con una nota critica di Biondi e un risvolto di copertina scritto da Toti Ferlita, segna l’inizio di una rivalutazione complessiva dell’opera di D’Errico, cui seguiranno altri romanzi e racconti e l’edizione del teatro completo cui sto al momento lavorando. La presentazione del libro, in prima italiana, lunedì 29 agosto alle 21:00 nel Chiostro del Museo Archeologico Pietro Griffo, con la presenza dell’editore Lucio Falcone. Biondi afferma: “Quasi nessuno conosce questo autentico genio, che la sorte ha voluto far nascere ad Agrigento. Sfortunato in vita, avendo dato al teatro italiano una profondità di respiro e un’acutezza di analisi che non vennero comprese, lo fu ancora di più dopo la sua morte, quando venne dimenticato, sparito dalle scene e dai cataloghi. Oggi, finalmente, grazie al mio lavoro di ricerca d’archivio e ai numerosi materiali ritrovati, e con l’impegno di un editore illuminato, Lucio Falcone, a cui si deve negli anni passati la pubblicazione delle opere complete di un altro grande drammaturgo siciliano, Beniamino Joppolo, finalmente Ezio D’Errico recupera lo spazio che gli appartiene con l’autorevolezza di una figura letteraria di primo piano che torna nelle librerie con il suo più famoso romanzo giallo – protagonista l’ispettore Richard, sorta di atipico Maigret italiano – e con la previsione delle successive opere, utili a riconfigurare il panorama critico sullo scrittore recuperando il suo nome dall’oblio, dopo l’assurda rimozione che il tempo gli ha riservato.
Ho tenuto molte conferenze su di lui, preparando un volume di saggi sulla sua opera, e anche di recente – ad un incontro presso il Teatro Pirandello, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti – ho annunciato questa pubblicazione che vede la luce e che rappresenta, per la cultura di Agrigento, un momento di straordinaria ricchezza che pone la città, con Pirandello, ai vertici del rinnovamento teatrale italiano. Dopo la successiva pubblicazione del teatro completo, il mio preciso obiettivo è potere portare Ezio D’Errico in teatro con la regia di una sua commedia (mai rappresentata in Italia) in prima nazionale. In questo senso numerosi incontri e interlocuzioni sono in corso, richiamando la mia chiara paternità per tutta l’operazione che riguarda il lavoro sulle sue opere, certo che la città che gli ha dato i natali e le istituzioni culturali che la governano non mancheranno a tutto quel che devono per tributargli la giusta memoria.
L’iniziativa di questa prima pubblicazione compie dunque un fondamentale passo per il riconoscimento di Ezio D’Errico come autore di statura europea, accanto ai grandi nomi della letteratura siciliana, e ne configura la parabola di drammaturgo tra i maggiori del Novecento.”
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