11 dicembre 2021, 11 gennaio 2022. È trascorso un mese dalla tragedia di Ravanusa, da quell’esplosione che ha fatto 9 vittime, 10 con Samuele che sarebbe dovuto nascere dopo qualche giorno. Nel trigesimo da quella strage che ha sconvolto l’intera nazione, il sindaco di Ravanusa , Carmelo D’Angelo, ha scritto al presidente del consiglio, Mario Draghi. Una missiva che inizia ringraziando il governo per l’aiuto e la vicinanza e che continua chiedendo, adesso, di pensare anche a chi è rimasto:130 persone sfollate, 40 famiglie che sono rimaste senza casa. La speranza è che le istituzioni continuino a stare vicini a Ravanusa. “Ci sono zone d’Italia, come Genova- ha detto il primo cittadino D’Angelo nei giorni scorsi– che in due anni hanno avuto una risposta concreta, e altre zone terremotate della nostra provincia che attendono dopo 40 anni, noi vogliamo seguire il primo modello e speriamo che Ravanusa venga ricordata perchè ci possa essere un modello di ricostruzione, rigenerazione per dare la possibilità alle persone che hanno perso tutto di continuare a vivere in maniera dignitosa”. Ecco il contenuto della lettera inviata al Presidente Draghi: “Desidero rinnovare la stima ed il più grande sentimento di ringraziamento per l’impegno profuso dal Suo Governo, per il tempestivo aiuto nelle ore immediatamente successive al crollo e per la vicinanza delle Istituzioni testimoniata, tra l’altro, dall’intervento del Capo della Protezione Civile, ing. Fabrizio Curcio, nel luogo della deflagrazione, e dalla presenza del signor Ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Prof. Enrico Giovannini, ai funerali delle vittime. Questa vicenda ha segnato per sempre la storia di Ravanusa e suscitato grande emozione e solidarietà in tutto il Paese. Mi permetta, Signor Presidente, di ringraziare, con il cuore gonfio di emozione, l’Arma dei Carabinieri ed il Corpo dei Vigili del Fuoco per l’impegno, il coraggio, la temerarietà, la dedizione e lo spirito di servizio mostrati nella ricerca dei dispersi. Di ringraziare, ancora, la Protezione Civile, il Prefetto di Agrigento, il Questore con la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Polizia Locale, i Sindaci, il personale medico, gli infermieri, gli psicologi, e tutte quelle persone che hanno prestato un immediato soccorso e che hanno dato lustro ad una intera nazione. Adesso è il tempo di pensare a restituire ai miei concittadini, provati da questi eventi, la serenità e la forza di andare avanti. In primis la dignità di potere avere una casa dove vivere e crescere i loro figli. Il ricordo del Capo dello Stato della tragedia di Ravanusa, nel suo ultimo discorso di fine anno, ha commosso l’intera comunità, ma, allo stesso tempo, ha lasciato un segno tangibile di speranza a tutti noi e, in particolare, ai giovani. Sono certo, signor Presidente, che il Suo Governo darà ulteriore prova di sensibilità e di concretezza ed assumerà tutti quei provvedimenti utili a trasformare le nostre speranze e le nostre aspettative in fatti concreti.”
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