Cancellate tre condanne decise in primo grado nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta “Duty free”, che ipotizza un giro di tangenti, sotto forma di regalie e favori di varia natura, in cambio di annullamenti di sanzioni tributarie, all’Agenzia delle Entrate di Agrigento. I giudici della seconda sezione della Corte di Appello di Palermo hanno assolto perchè il fatto non sussiste l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento, Pietro Pasquale Leto, 70 anni (1 anno e 4 mesi di reclusione la condanna in primo grado), l’imprenditrice Maria Lombardo, 56 anni (8 mesi) e il funzionario dell’Agenzia Antonino Migliaccio, 71 anni (8 mesi), accusati di un’ipotesi di abuso di ufficio per la quale, in primo grado, erano stati appunto condannati.
Il 28 novembre del 2017, il Gup del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli aveva deciso otto assoluzioni e tre condanne ma solo per l’accusa di abuso di ufficio: tutti scagionati, invece, dalle imputazioni più gravi di corruzione gli altri imputati. Il 10 dicembre del 2015, quando scattò l’operazione Duty free, furono eseguiti undici arresti. Sia Leto che Migliaccio, oggi assolti da tutte le accuse, finirono agli arresti domiciliari.
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