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Agrigento patria di letterati, scrittori e grandi statisti

Redazione Di Lorenzo Rosso
24 Agosto 2021
in Cultura
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Deve un po’ tutto il suo successo letterario a quella che lui definiva “la cittaduzza morente”. Il grande scrittore e drammaturgo Luigi Pirandello che da secoli, come nessun’altro, riesce ad incarnare la vera anima della città di Agrigento che gli ha dato i natali, per la verità non è mai stato tenero con la gente della sua terra. E comunque proprio grazie alla sua opera teatrale, che ruota attorno all’antica Girgenti dei primi del Novecento,  è nato tutto un mondo pirandelliano che, tra lucida ironia spesso alternata a pietà, vive e persiste al di là delle mode e dell’incedere del tempo. 

Luigi Pirandello, Premio Nobel per la Letteratura nel 1934, è anche il capostipite di una serie di grandi scrittori che vantano origini agrigentine e che con i loro nomi e le loro opere hanno dato lustro a città e provincia: basti pensare a Leonardo Sciascia, il maestro di Racalmuto la cui azione letteraria e di impegno civile ha segnato un’epoca riuscendo con i suoi libri a portare alla luce le secolari piaghe siciliane o Giuseppe Tomasi di Lampedusa, scrittore che visse a cavallo dei due secoli, nato da una famiglia di antica nobiltà agrigentina, diventato famoso per un solo romanzo “Il gattopardo”, vero e proprio caso letterario dell’epoca nel quale si racconta la storia di una famiglia feudataria nel pieno delle vicende risorgimentali con sottili sfumature decadenti e squisite soluzioni formali novecentesche. 

E a questo punto come non citare tra i grandi letterati di Agrigento anche Andrea Camilleri, il “papà” del celebre commissario Montalbano, l’abile investigatore che opera nell’immaginaria città di Vigatà il cui successo, inaspettato e inarrestabile, è arrivato in età avanzata, a ben 74 anni d’età. Oggi Camilleri è sicuramente tra gli scrittori più amati dal pubblico e le sue opere sono spesso trasformate in sequel televisive. 

Tra gli scrittori non dobbiamo dimenticare l’amato Enzo Lauretta che fu protagonista della vita politica della città, tra l’altro ricoprendo anche i ruoli di sindaco, presidente della provincia e presidente dell’Ente provinciale del turismo. In questo ruolo, nel 1967 fondò il Centro Nazionale di Studi Pirandelliani e Pirandello fu sempre il soggetto principale dei suoi studi e della sua attività saggistica.

L’agrigentino non è però solo patria di letterati e scrittore ma anche di grandi statisti. A cominciare da Francesco Crispi  che fu ministro dell’Interno nel governo di Depretis (1877 – 1878) e successivamente Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri nonché autore di numerose riforme in campo amministrativo e giuridico. Nella sua terra natale, Crispi venne duramente contestato per alcune sue iniziative politiche non gradite e solo in questi tempi, complice l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, è iniziata una sorta di opera di rivalutazione della sua figura. E ministro fu pure un altro agrigentino, Nicolò Gallo (1849 – 1907), che ricoprì responsabilità in diversi governi,  nella Pubblica Istruzione (governo di Rudinì) e come ministro di Grazia e Giustizia nel Gabinetto Giolitti, mentre in tempi più recenti fu ministro di Grazia e Giustizia un altro agrigentino, Angelino Alfano, che bruciando tutte le tappe della sua carriera politica  arrivo’ giovanissimo a presiedere l’importante dicastero di via dell’Arenula.

Spendiamo qualche riga anche per citare altri agrigentini famosi nel campo dello spettacolo e della televisione. Michele Guardì, ad esempio, regista e autore Rai dal 1977, che per un quarto di secolo, nel bene e nel male, è stato l’indiscusso ideatore di programmi nazional-popolari che hanno fatto la storia della televisione italiana e l’attore Gianfranco Jannuzzo che ebbe il momento di grande notorietà  a Milano, negli anni Settanta, fianco del comico Gino Bramieri è che è diventato uno dei testimonial più conosciuti della città. “Girgenti amore mio” è infatti il titolo di un suo spettacolo che ormai da anni spopola nei teatri italiani un atto d’amore verso quella città che oggi si chiama Agrigento e che da secoli sforna alcuni dei personaggi che hanno fatto grande l’Italia.

LORENZO ROSSO

 

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