Era accusato di violenza sessuale ai danni della cognata. Con la formula “perchè il fatto non sussiste”, i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, hanno assolto L.N., 47 anni, di Porto Empedocle, difeso dall’avvocato Luigi Troja.
L’imputato doveva rispondere anche di lesioni aggravate, ma il reato è caduto in prescrizione. Il pubblico ministero Elenia Manno, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione.
La vicenda è avvenuta il 30 giugno del 2007. L’empedoclino, secondo l’accusa, avrebbe trascinato la cognata in camera da letto, e preso a botte, riuscendo a palpeggiarla più volte sulle parti intime. La ragazza, che all’epoca dei fatti era poco più che maggiorenne, avrebbe evitato il peggio colpendolo alla testa con il cellulare.
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