I giudici della Corte di Appello di Palermo hanno confermato la condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione, per possesso di un mini arsenale, nei confronti del boss di Agrigento e Villaseta, Antonio Massimino, 52 anni, attualmente detenuto al 41 bis dopo la cattura nell’operazione “Kerkent”, in cui è stato condannato a 20 anni di carcere. Assolto, invece, per non avere commesso il fatto, il nipote Gerlando Massimino di 27 anni.
Massimino e il nipote sono stati bloccati dai carabinieri dopo avere visionato le immagini della telecamera, puntata sull’abitazione del capomafia, nell’ambito di un altro procedimento di cui non si sa ancora nulla. Per quanto riguarda il nipote, il legale aveva insistito e chiesto l’assoluzione sostenendo che, dal filmato, in cui si vedono i due imputati occultare una sacca chiusa con le armi, “non si evince in maniera chiara il contributo in termini di consapevolezza che avrebbe dato. Potrebbe non sapere neppure cosa vi fosse all’interno”.
Il sostituto procuratore generale, Emanuele Ravaglioli, al contrario, aveva chiesto la conferma delle due condanne. Dentro il sacco, sotterrato e coperto con delle frasche, sono state trovate un’arma da fuoco, una semiautomatica calibro 7,65, con la matricola totalmente abrasa, una pistola con caricatore, completo di sei cartucce, inserito e dunque verosimilmente pronta all’uso; 200 cartucce di vario calibro e infine due penne pistola calibro 6,35, uguali a quelle viste nei film degli “007”.
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