La CGIL di Agrigento plaude all’operato della Procura della Repubblica per l’arresto e l’affidamento in comunità di due minorenni che nel febbraio scorso, insieme ad altre quattro persone adulte, avevano compiuto atti di inaudita violenza ai danni di persone disabili, fragili e indifese. La stessa gang è accusata di aver aggredito un ex assessore del Comune di Licata, colpevole di averli rimproverati mentre danneggiavano un giardino pubblico. Il segretario generale della Cgil, Alfonso Buscemi, ribadisce ancora una volta che la sola repressione, pur se necessaria, non può bastare e propone al sindaco di Licata di farsi parte attiva, per la costituzione di un Forum che coinvolga Istituzioni, Agenzie sociali ed educative. “È necessario che la comunità civile e tutte le agenzie sociali ed educative- dice Buscemi- istituzionali e non, presenti nel territorio, facciano la loro parte, per affrontare il fenomeno della violenza tra i giovani,che trova terreno fertile nell’emarginazione e nel disagio sociale. Il rischio reale è che, se non affrontati, tali eventi possano farsi “virus” e diffondersi, mettendo a rischio la convivenza civile. In una società democratica e civile non possono essere tollerati atti di violenza, che assumono una connotazione ancor più grave se commessi su disabili e anziani soli e indifesi. La CGIL, con il Responsabile dell’Ufficio Politiche sulle Disabilità Francesco Gangemi e la Responsabile del Dipartimento Cultura e legalità Maria Concetta Barba nell’esprimere solidarietà a tutte le vittime, ritiene sia giunta l’ora di aprire una discussione profonda e articolata nel corpo della società civile”
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
