“Cambia il maestro, ma non la musica”. Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, parla di spartito già visto e rivisto che continua, inesorabilmente, ad essere imposto tra i banchi di sala Sollano. “Le note sono purtroppo sempre le stesse. Ovviamente stonate – puntualizza Spataro – si ripete un ritornello che, dalle parti di Palazzo dei Giganti, è ormai tanto famoso quanto intollerabile ed incomprensibile. L’Aula viene messa con le spalle al muro – osserva ancora Spataro – e ciò avviene sistematicamente quando c’è in discussione l’esame degli strumenti finanziari, siano essi di previsione o consuntivi. Nelle prossime ore saremo chiamati infatti ad esitare, quasi al buio. Quasi. Perché, per bruciare i tempi, non sono stati concessi i rituali 15 giorni necessari per prendere visione e approfondire il punto all’ordine del giorno. E per di più, qualora la seduta non dovesse produrre esiti positivi, il Consiglio comunale rischierebbe di essere spodestato e sostituito per la circostanza dall’azione di un commissario ad acta, già nominato dalla Regione Siciliana, con il compito di approvare il bilancio consuntivo che si riferisce a due anni fa. Tutto questo è semplicemente inaccettabile – avverte Spataro – cambiano le amministrazioni, cambiano i sindaci ma evidentemente non si intravede nulla di nuovo all’orizzonte. I buoni propositi sviolinati in campagna elettorale finiscono per tradursi in campane stonate, i cui rintocchi annunciano mestamente i tristi segni di una liturgia già ampiamente celebrata nel tempio della politica municipale: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non si può distrarre l’attenzione sulle cose serie, sulle cose che realmente contano, provando a predicare creatività amministrativa e amore per la propria città. Non sono e non possono essere certamente queste le uniche e sole chiavi per imprimere una svolta, per sbandierare il cambiamento e per avviare una condivisa e responsabile fase di rilancio. Qui serve un concreto e radicale cambio di passo – conclude Spataro – per dare risposte immediate e proficue ai cittadini agrigentini, al tessuto socio-economico del nostro territorio, messo a dura prova dagli effetti devastanti della pandemia”.
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