Approvare il bilancio o andare a casa. Primo vero esame di maturità per il Consiglio comunale di Agrigento. Venerdì prossimo con unico punto all’ordine del giorno, si discute “l’Approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019”. Uno strumento fondamentale per Palazzo dei Giganti. Ma l’approvazione non è affatto scontata considerato che si tratta di numeri che dovevano essere approvati già nella precedente sindacatura. Una patata bollente che adesso è nelle mani dell’attuale Consiglio comunale. Tra stime di entrate troppo ottimistiche e il solito gioco di probabile esigibilità, Aula Sollano per accelerare l’iter di approvazione ha dovuto rinunciare persino ai canonici 15 giorni di studio del bilancio del Comune. E questa mattina in Municipio è arrivato Carmelo Messina, il commissario nominato dalla Regione Siciliana che ha il compito di approvare i “numeri” nel caso in cui dovesse “fallire” la pubblica assise. In pratica, si chiede a maggioranza e opposizione di far passare uno strumento finanziario la cui mancata approvazione per legge farebbe decadere il Consiglio stesso. Una situazione che non sembra preoccupare più di tanto la politica considerato che l’Organo di Revisione Economico Finanziario, nel redigere la relazione suggerisce all’Amministrazione di intraprendere sin da subito alcune misure correttive il cui fine è, tra l’altro, ridurre l’indebitamento, aumentare la capacità di riscossione (più tasse), arginare le passività latenti ed avere spazi di finanza pubblica necessari al rispetto dell’equilibrio finanziario in relazione alle necessità che potrebbero verificarsi rispetto al riconoscimento dei debiti fuori bilancio”. “Come già era avvenuto in passato – commenta l’assessore al Bilancio del Comune di Agrigento Aurelio Trupia – la situazione economica con la quale andiamo a rapportarci non è affatto rosea e non è migliorata negli ultimi 5 anni di amministrazione del sindaco Calogero Firetto”. I revisori hanno diffidato il Municipio a sostenere spese ad eccezione di quelle obbligatorie previste dalla legge contabile già contrattualizzate che obbliga giuridicamente le spese finanziate da entrate a destinazioni specifiche fuori bilancio. Insomma a giudicare dai conti in rosso, è impossibile far finta di niente e approvare un bilancio contro le indicazioni degli stessi revisori dei conti del Comune. Ancora una volta in aula ci sarà da testare la linea delle opposizioni che attualmente è rappresentata da chi era al governo nella scorsa sindacatura. Un documento che apre una nuova fase della programmazione dell’amministrazione guidata da Francesco Miccichè, che per dar vita a progetti di opere pubbliche ai servizi alla persona, mobilità, istituzioni culturali, politiche ambientali e tutti gli obiettivi legati all’agenda dei prossimi 5 anni dovrà sempre sperare nell’erogazione di finanziamenti specifici.
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