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Home » Cronaca » Il Tar Palermo annulla informativa antimafia a carico di impresa favarese

Il Tar Palermo annulla informativa antimafia a carico di impresa favarese

10 Aprile 2021
in Cronaca
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Il Tar di Palermo ha annullato un’informativa antimafia a carico di una impresa di Favara.  Una donna di  55 anni titolare di una ditta individuale che si occupa di estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti, aveva chiesto alla Prefettura di Agrigento l’iscrizione nell’elenco di fornitori di beni e prestatori di servizi nel 2016; non avendo ricevuto alcun riscontro nel 2017 ripresentava  l’istanza e nel mese di dicembre  riceveva una nota di carattere interlocutorio.

La titolare della ditta ha proposto

un ricorso davanti al TAR Sicilia Palermo, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, per il provvedimento di illegittimita’ del silenzio da parte delle  Prefettura sull’istanza presentata. @Il TAR accoglieva il ricorso- ricostruiscono i legali- ordinando alla Prefettura di provvedere sull’istanza e condannando l’amministrazione al pagamento delle spese giudiziali.

A questo punto la Prefettura rispondeva, negando l’iscrizione alla lista ed emettendo un’informativa interdittiva basata sul fatto che la richiedente fosse figlia di un pregiudicato per associazione mafiosa, sorella di un uomo sottoposto ad una condanna di primo grado per associazione mafiosa e al marito

era stata irrogata una condanna in primo grado per associazione mafiosa.”

La 55enne ha proposto un nuovo ricorso davanti al TAR Sicilia, sempre con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, contro la Prefettura di Agrigento per l’annullamento, previa sospensione, dell’informativa interdittiva. I legali  hanno censurato il provvedimento impugnato “sotto il profilo dell’eccesso di potere per difetto d’istruttoria e carenza di motivazione, giacché il padre della ricorrente era deceduto nel 2015, il fratello era stato assolto in secondo grado con sentenza della Corte d’Appello di Palermo dall’accusa di associazione mafiosa ed infine il marito non risulta più convivente con la stessa essendo intervenuta una separazione legale tra i coniugi risalente al 2008. Si è costituita in giudizio la Prefettura di Agrigento, con il patrocinio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione della richiesta cautelare avanzata dai difensori.”

Il TAR Sicilia ritenendo fondate le censure formulate dagli avvocati Rubino e Marino, ha prima  accolto l’istanza cautelare e poi  ha annullato i provvedimenti interdittivi  a carico della ditta ricorrente. Pertanto, la ditta favarese dovrà essere iscritta nella lista dei fornitori.

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