In teoria sono aree edificabili, in pratica no ma va pagata l’Imu. Una vicenda che ad Agrigento si trascina da anni per gli abitanti del quartiere Cannatello. Da quindici anni, il Prg, Piano regolatore generale di Agrigento, approvato nel luglio del 2005, non è ancora vigente a causa di alcuni cavilli burocratici. Sull’argomento torna ad accedere i riflettori, con una lettera inviata al direttore di Agrigentooggi, uno dei proprietari di quei terreni: Giuseppe Vitellaro. “Questo devo ammettere che nella terra di Pirandello è da ritenere del tutto normale- scrive Vitellaro. Questa normalità però rischia di rovinare tanta povera gente, tante persone comuni che in questa situazione, si vedono, da diversi anni, chiamati a pagare un’imposta che definire solamente ingiusta sarebbe veramente riduttivo. Ad Agrigento, i proprietari di tutta una zona destinata a sviluppo residenziale e turistico, si vedono da diversi anni, esposti al pagamento dell’Imu senza però poter realmente edificare nei propri terreni. La situazione perdura fin dall’approvazione dello stesso strumento urbanistico, il quale, avendo previsto, per particolari zone del territorio comunale, l’adozione di specifici piani, chiamati prescrizioni esecutive, ad oggi risulta ancora incompiuto per la mancanza proprio di quest’ultime. Pertanto, tutti i terreni interessati, non sono di diritto e di fatto utilizzabili ai fini edificatori. L’approvazione delle prescrizioni non solo ritarda già da anni ma è da considerare superata- continua Vitellaro- basta pensare che il piano regolatore generale di Agrigento è in fase di revisione. La procedura di revisione è da paragonare ad un’adozione ex novo del piano, per il quale, la preliminare proposta tecnica, redatta dagli uffici, prevede un consumo del territorio, ai fini edificatori, pari a zero. Ciò significherà che quegli stessi terreni a cui è stato fino ad oggi applicato il tributo, in futuro non potranno essere utilizzati ai fini edificatori, nonostante l’imposizione che perdurerà anche per gli anni a venire. Nel frattempo il comune di Agrigento, in forza di un decreto legislativo di carattere tributario, a norma del quale basta la semplice individuazione di una zona quale edificabile per far scattare l’obbligo della pesante imposizione, ne rinnova ogni anno la relativa richiesta di pagamento. Quindi, secondo quanto previsto da questa norma tributaria, l’imposta deve essere pagata anche se il piano che ha individuato una zona come edificabile, non è in effetti vigente per la mancata approvazione delle prescrizioni esecutive necessarie per regolamentare le concessioni edilizie. L’effetto di tale anacronistica norma, ad Agrigento, rischia di rovinare persone la cui unica colpa è quella di essere proprietari di un terreno proprio in quella zona così “fortunata”. I competenti uffici regionali, chiamati al controllo sugli atti di natura urbanistica, ed alle valutazioni sullo stato del P.R.G. agrigentino, hanno già comunicato al comune di Agrigento che, vista l’inerzia, fra l’altro perdurante per anni, il comune dovrà provvedere, non più all’approvazione di quanto fino ad ora mancante, ma bensì dovrà provvedere ad una revisione sostanziale dello stesso piano regolatore generale. Per riassumere, in ogni caso, le procedure urbanistiche da formalizzare richiederanno ancora anni, nel frattempo il P.R.G. di Agrigento rimarrà un eterno incompiuto, ma per una strana ironia della sorte i proprietari di quei terreni dovranno pagare, ancora in eterno, la famosa ICI/IMU sui terreni edificabili, anche se questi in effetti edificabili non lo sono, e ripeto non lo saranno mai. Sono loro, infatti- conclude Giuseppe Vitellaro- gli unici in Italia a dover pagare una tassa patrimoniale sugli immobili, che a parere degli esperti, parrebbe anche poco costituzionale, ma che ad Agrigento pare vada molto di moda. In tale situazione una minoranza di proprietari dei terreni interessati si vede esposta al pagamento proprio di quella tassa patrimoniale, unica nel suo genere, che per i malcapitati arriva a superare anche i 20.000 €. annui”
Gentile lettore, pubblichiamo un intervento ricevuto nella casella della posta elettronica, un’accusa forte da parte di chi si trova imbrigliato nelle maglie della burocrazia più cieca e ingarbugliata. Non possiamo non condividere il senso di ingiustizia che trasuda da quanto espresso dal nostro lettore. Cerchiamo dunque di fare da cassa di risonanza per un tale abuso nel tentativo di indurre ad una riflessione gli organi preposti. Una provocazione nasce spontaneamente: ma se i proprietari che ad oggi pagano le tasse dovute in quanto terreni edificabili domani presentassero progetti di immobili all’ufficio tecnico comunale, questi sarebbero approvati? Se si pagano le tasse per l’edificabilità il permesso dovrebbe essere conseguenziale e i proprietari potrebbero un giorno, anche con diverso p r g , rivendere i loro terreni con licenza edilizia. (Domenico Vecchio)
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